Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Sully è un film che rifugge da facili spettacolarizzazioni ma sa emozionare come solo un certo cinema d'autore, ormai al tramonto, sapeva fare.
Eastwood riporta in scena la vicenda del Capitano Sullenberger detto Sully e di come egli, con un riuscito ammaraggio, abbia salvato la vita ai centociquanta passeggeri del suo aereo e di come sia riuscito a far valere la propria versione durante l'inchiesta.
Eastwood non ha perso lo smalto e dirige il tutto in modo stringato, senza sbavature emotive, senza eccessi di retorica, costringendo gli attori ad una recitazione misurata, dove le loro emozioni ed il loro dolore traspare dalle espressioni degli occhi e del viso perché nessuno alza mai la voce. Persino la narrazione ed il finale sono stringati fino all'osso (forse troppo?).
Eastwood rappresenta il tutto come un documentario, non lascia mai trasparire il suo pensiero, non fa mai pesare la sua mano di grande autore; lascia che siano le immagini nude e crude a scalfire lo spettatore, a farlo balzare sulla poltrona, a fargli tremare i polsi ed ad emozionarlo senza eccessi cinematografici e direi che ci riesce alla grande. Tom Hanks, bravissimo, ha qui la statura attoriale dei grandi interpreti statunitensi del passato ma anche il resto del cast funziona meravigliosamente. Insomma, Sully è un film che rifugge da facili spettacolarizzazioni ma che sa emozionare come solo un certo cinema d'autore, ormai al tramonto, sapeva fare...
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