Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Una regia ineccepibile e una sceneggiatura mai pavida, che forse ricalca i concetti troppe volte ma è sempre sincera nella sua benevola determinazione.
E il fattore umano? Dato per disperso, nel giudizio di chi scruta glacialmente le semplici parvenze arrestandosi alla nuda epidermide dei fatti. Ma la verità è che chi ama la vita degli altri non ha nulla da temere: il succo del monologo finale recitato da un Tom Hanks all'altezza del ruolo è proprio questo, cioè lo stesso del "miracolo sull'Hudson". Quando sulla coda del film appare il reale Chesley "Sully" Sullenberger, pilota d'aerei costretto a un ammaraggio d'emergenza sul fiume in questione poco dopo la partenza di un volo bruscamente interrotto dalla morte di ambo i motori nel gennaio del 2009, suggella la straordinarietà del quotidiano che santifica il senso dell'intimo impegno. Clint Eastwood, vicino ai novant'anni eppure vigilissimo, punta il dito sui mass media, che hanno un disperato bisogno di eroi cui ergere monumenti, e degli avvoltoi che aspettano solo i passi falsi di chi non può difendersi. L'umanizzazione del protagonista, seguito mentre pratica jogging per smaltire la tensione o chiama l'amorevole moglie (Laura Linney) al telefono, si sposa con una regia ineccepibile e una sceneggiatura mai pavida (Todd Komarnicki), che forse ricalca i concetti troppe volte ma è sempre sincera nella sua benevola determinazione. Sully ha come secondo un ottimo Aaron Eckhart. Pregevoli effetti speciali: la sequenza del fattaccio è da inchino per il suo realismo.
Scarna e funzionale colonna sonora di Christian Jacob.
♥ Film OTTIMO (8) — Bollino VERDE
VISTO al CINEMA
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