Espandi menu
cerca
Sully

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

Recensioni

L'autore

laulilla

laulilla

Iscritto dal 21 febbraio 2015 Vai al suo profilo
  • Seguaci 100
  • Post 15
  • Recensioni 718
  • Playlist 4
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Sully

di laulilla
7 stelle

Non è facile a quanto pare andare in pensione negli States: dopo anni di onoratissima carriera non ci va Woody Allen né ci va Clint Eastwood; i due infaticabili registi, anzi, mettono fuori, più o meno ogni anno, il loro bravo film, quasi sempre di buona fattura e dignitoso.

 

 

Vorrebbe andare in pensione, il pilota Chesley Sullenberger, “Sully”per gli amici, che dopo 42 anni di onorato servizio alla guida dei caccia americani, era passato all’aviazione civile, avendo ancora bisogno di lavorare per pagare il mutuo dopo l’acquisto della casa. Sully, purtroppo, aveva rischiato seriamente di perdere quel lavoro e anche la pensione, perché la sua compagnia aerea stava mettendo in dubbio la correttezza del suo comportamento in volo quando, nel gennaio del 2009, egli aveva portato in salvo 155 persone che viaggiavano sull’aereo a lui affidato, dopo che lo scontro con uno stormo di oche aveva privato il velivolo dei due motori, durante la fase di decollo. Partito dall’aeroporto La Guardia (uno degli scali di NewYork) e diretto verso il North Carolina, Sully aveva presto constatato l’impossibilità di qualsiasi atterraggio d’emergenza tornando al La Guardia o puntando verso altri aeroporti, troppo lontani in quelle condizioni e aveva rapidamente deciso di tentare un ammaraggio disperato nelle acque gelate del fiume Hudson, che lambisce la costa occidentale di Manhattan, scommettendo sulla sua riuscita e sperando nella rapidità dei soccorsi.
Immediatamente esaltato come un eroe dalla stampa e dalla televisione dell’epoca, Sullenberger era diventato presto oggetto di dubbi e insinuazioni da parte della National Transportation Safety Board, che, anche su pressione delle compagnie di assicurazione, aveva immediatamente avviato un’indagine cercando di imputargli la perdita di un velivolo ormai inservibile e opponendo ai suoi argomenti le prove di simulazione con il computer. Lontano dagli affetti familiari, isolato dall’opinione pubblica dopo che molti giornali e reti televisive avevano deciso di cavalcare lo scandalo e il sospetto, Sully aveva dalla sua, oltre al co-pilota che aveva con lui vissuto lo stesso dramma, uno sbiadito sindacalista e l’avvocato difensore. Era stata però la sua accorata e lucida difesa delle ragioni umane contro le simulazioni che non ne avevano tenuto conto ad avere la meglio e a permettergli di ottenere il riconoscimento pieno dei suoi meriti.

Il film, ricostruendo un fatto di cronaca con fedeltà e asciuttezza giornalistica, riserva gli effetti speciali esclusivamente per lasciarci immaginare quali potessero essere gli incubi terribili che avevano accompagnato i giorni dell’inchiesta, nel lodevole intento di far parlare i fatti sufficientemente drammatici di per sé per aver bisogno di un racconto a tinte più forti e soprattutto più false. Il tormento del pilota, rimosso in quei drammatici minuti, ricompare in forma allucinatoria durante le notti insonni in cui i fantasmi dell’11 settembre sembravano rivivere, prospettando scenari di schianto contro i più famosi grattacieli della metropoli, con un utilizzo sobrio e appropriato degli effetti di simulazione, del tutto giustamente abbandonati nella narrazione “storica” degli eventi. Il risultato è quello di un racconto fluido e contenuto nei canoni classici e composti dei film di Eastwood, sdrammatizzati ulteriormente dall’ironia del co-pilota e dalle scene finali che accompagnano i titoli di coda e che, mostrandoci il vero Sully, circondato dalla famiglia sorridente, ci fa penetrare in quella normalità della middle-class americana per la quale eroismo significa senso del dovere e fiducia nella capacità della società americana di trovare nel momento del pericolo la massima solidarietà collettiva.

Null’altro, quindi che la riproposizione della weltanschauung sottesa ai migliori (e anche ai meno convincenti) film di Eastwood: siamo pur sempre nel migliore dei mondi possibili!

Splendide interpretazioni di Tom Hanks e di Aaron Eckhart, il co-pilota. Film da vedere.

QUI se volete approfondire, potete trovare tutte le notizie sui fatti del 2009 e sul coraggioso Sullenberger, oltre che qualche intervista e qualche divertente curiosità.

 

 

 

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati