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Sully

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Sully

di lino99
9 stelle

Un ammaraggio a lieto fine ci spiega la natura umana

Per il pilota veterano, con alle spalle 42 anni di attività, Sullenberger, detto Sully, il 15 gennaio 2009 rappresenta inizialmente una ordinaria giornata di lavoro, preceduta dall'incoraggiante battuta fatta alla cassiera del bar e dai "Buongiorno" alle hostess e al copilota; invece questi ultimi, insieme alla bellezza di 155 passeggeri che includono i soliti ritardatari, avranno allo stesso tempo una sfortuna e una fortuna: da una parte una comitiva di pennuti (ubriachi) si schianta nei due motori, rendendo quasi inevitabile lo schianto dell'aereo; dall'altra il comandante compie, sotto stress e secondi contati, un'azione quasi impulsiva, decidendo di non rischiare un definitivo impatto sulla città, ma optando per un atterraggio sul fiume Hudson, riuscendo miracolosamente a salvare tutti i passeggeri e il personale di bordo. Una storia vera che ha come protagonista un uomo normale, che si trasforma, poco dopo i 24 minuti impiegati per il salvataggio dalle acque gelate del fiume, in un eroe. E fin qui, ne abbiamo sentite tante di personaggi del genere, ma questa pellicola di Clint Eastwood ci mostra una risposta alla domanda avente come fulcro le conseguenze psicologiche del diretto interessato, nonché le (apparentemente) stupide procedure giuridiche che fanno quasi rimpiangere a Sully il compimento di questo capolavoro, poiché mette in dubbio sia la sua pensione sia il proseguimento dell'attività di comandante. Il punto più interessante della pellicola è l'intreccio, davvero interessante e ben congegnato, che non annoia, nonostante ci faccia vedere più volte lo stesso fatto sotto diversi punti di vista: si comincia con un bruttissimo incubo post-eroico, seguito da altri a occhi aperti che quasi impressionano e che Sully cerca di dimenticare con lunghe corse serali; il tutto "affievolito" da una frase: "Abbiamo fatto il nostro lavoro". Una pellicola dunque che non presenta spoiler e roba del genere, dato che l'esito della vicenda lo apprendiamo già a inizio film, ma che invece ci racconta in modo originale e da diverse prospettive una tragedia mancata, che non ha prodotto vittime, ma ha cambiato per sempre la vita di ogni singola persona salita su questo velivolo, che è stata a un passo dall'eterna mietitrice.

Veterano anche nella sua realtà, Tom Hanks, da poco premiato da Obama, ci offre un’interpretazione solenne, che emoziona e colpisce, affiancata da un altrettanto carismatica performance del copilota Aaron Eckhart, l’Harvey Dent de “Il Cavaliere Oscuro”. Clint Eastwood, oltre che attore, un regista deciso e originale è anche autore del tema della colonna sonora. Questo “Sully” è un’opera affascinante nella sua stranezza d’intreccio, ma anche un bellissimo affresco su quello che qui chiamano “Fattore umano”, che ci distingue dalle robotiche simulazioni, poiché queste non tengono in considerazione l’impatto emotivo della nostra natura. Epico e imponente.

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