La recensione su Animali fantastici e dove trovarli

Come si può resistere alla tentazione di tornare nel magico mondo di Harry Potter?

Ovviamente per la Warner la risposta può essere soltanto una: non si può!

E infatti la sensazione più immediata all'approcciarsi all'ennesima pellicola tratta dai romanzi della Rowling è la stessa che si è avvertita in passato con Lo Hobbit, ovvero quella pressante ed economicamente tangibile "necessità" di portare comunque su schermo delle storie pur prive di una qualsiasi base narrativa (come in questo caso) e, partendo da un materiale così scarno, di creare una nuova saga di addirittura cinque pellicole (almeno nelle intenzioni e sempre se il successo dei primi ne consentiranno il proseguo).

In questo caso l'unico vantaggio (sempre che lo sia davvero) di questa operazione e l'adesione a scriverne la sceneggiatura della stessa J.K. Rowling, qui alla prima prova come sceneggiatrice, e al contributo, a partire dal regista, di un produzione praticamente invariata e che in passato ha contribuito al successo della saga di HP.

Animali fantastici è indubbiamente un'operazione commerciale, quindi, ma ha comunque il merito di non scadere in un puro e semplice fan service, aggiornandosi pur rimanendo fortemente fedeli a se stessi ma evitando di riproporne stesse atmosfere e personaggi, grazie comunque all'aiuto di un immaginario ormai consolidatosi nel tempo seppur risultando non così affascinante come ci si sarebbe aspettato.

La magia rimane, come il divertimento e, visivamente, la pellicola propone soluzioni e idee originali e ottimamente realizzate, soprattutto riguerdo agli animali del titolo, ma la storia stenta a coinvolgere fortemente gravata dal peso, specie all'inizio, di essere soprattutto un'introduzione fin troppo didascalica a nuovi personaggi, luoghi e regole che risulteranno importanti sopprattutto nei già annunciati sequel.

Ma la più grande difficoltà del film è stata dover scrivere una storia partendo da dei piccoli enedotti presenti nel libro con il risultato che la sceneggiatura manca di una vera profondità e di compattezza ma anche di quelle sfumature caratteriali capaci di regalare motivazione e coerenza alle azioni dei protagonisti, che al contrario risultano invece anonime, quasi meccaniche.

Anche gli stessi personaggi secondari finiscono per esistere solo in funzione della storia senza che vengano approfonditi o, nel caso, chiariti, vedi il Credence di Ezra Miller o la fanatica Mary Lou di Samantha Morton di cui possiamo soltanto dedurne le personalità in base ai pochi elementi presentati.

Situazione che poi si aggrava ulteriormente sugli stessi protagonisti.

Il Newt Scamander interpretato da Eddie Redmayne purtroppo manca di mordente e di personalità, troppo distacato e anonimo fino a diventare addirittura noioso, aspetti che ne ineficacia l'empatia con il pubblico e quindi il nostro interesse per il personaggio.

Anche la Porpentina Goldstein di Katherine Waterston risulta troppo spesso antipatica e/o incoerente mentre maggiormente interessanti, o almeno divertenti, risultano la sorella di Tina, Queenie Goldstein (Alison Sudol) e il "babbano" Jacob Kowalski (Dan Fogler).

Colin Farrell fatica ma riesce comunque a essere almeno dignitoso nonostante il suo Percival Graves risulti piuttosto incolore (e la rivelazione finale della sua vera identità, data le premesse che tutto questo comporta, aggrava ulteriormente la cosa).

Animali fantastici è comunque un'avventura fantasy che riesce piuttosto bene ad intrattenere e a divertire il proprio pubblico, assolvendo anche al compito di lanciare una critica al fanatismo del mondo di oggi e di schierarsi contro l'intolleranza e la paura per il diverso, e chi ha particolarmente apprezzato la saga di Harry Potter apprezzerà anche questo film.

Per gli altri, se non sono fans, il film potrà comunque apprezzarne l'avventura e il divertimento nonostante una sceneggiatura abbastanza forzata e una regia addirittura pessima in certi frangenti.

PTT: 6,5