Trama
Normandia, 1819. Jeanne Le Perthuis des Vauds, una giovane donna troppo protetta e piena di sogni ancora infantili, esce dal convento in cui è stata educata e sposa Julien de Lamare. L'uomo si rivelerà presto brutale, avaro e volubile ma le illusioni di Jeanne spiccheranno gradualmente il volo.
Approfondimento
UNA VITA, UNE VIE: DAL PRIMO ROMANZO DI GUY DE MAUPASSANT
Diretto da Stéphane Brizé e sceneggiato dallo stesso con Florence Vignon, Una vita, une vie racconta l'esistenza sofferta di Jeanne, una giovane donna che nella Normandia del 1819 esce dal convento in cui ha studiato e abbandona i suoi sogni da bambina e la sua innocenza per sposare un visconte locale, Julien de Lamare. Mentre Julien si rivela il più infedele dei mariti, con dei tradimenti che sono destinati a culminare in tragedia, Jeanne affida ogni suo sentimento al figlio Paul, che crescendo si rivelerà meno affidabile del padre e farà svanire ogni sua illusione.
Con la direzione della fotografia di Antoine Héberlé, le scenografie di Valérie Saradjian, i costumi di Madeline Fontaine e le musiche originali composte da Olivier Baumont, Una vita, une vie adatta il romanzo Una vita di Guy de Maupassant, opera prima dello scrittore apparsa per la prima volta come romanzo di appendice nel 1883 sul quotidiano Gil Blas. Considerato da Tolstoj come la massima espressione narrativa francese dopo I miserabili di Hugo, Una vita, une vie tratta temi come l'adulterio, il denaro, la criminalità, l'educazione delle ragazze, il matrimonio, la religione, la famiglia, la cattiveria umana, l'amore e la morte, concentrandosi sulla figura di Jeanne, la cui vita tormentata è caratterizzata da due genitori interessati al buon nome della famiglia, da una cameriera amica/nemica, un marito bifronte e un figlio interessato più al denaro che agli affetti. A spiegare il perché dell'adattamento è lo stesso regista: "Una vita, une vie è stato scritto un anno prima di La legge del mercato, il mio precedente film presentato in concorso al festival di Cannes, ma ha trovato finanziamenti solo dopo. La sua gestazione è stata abbastanza lunga: a farmi conoscere il romanzo è stata Florence Vignon, la cosceneggiatrice una ventina di anni fa. La storia, ambientata nel XIX secolo, sembra lontanissima da quella del mondo della disoccupazione trattato in La legge del mercato... tuttavia, seppur in contesti diversi, c'è un filo comune che attraversa i due film. Jeanne e Thierry, il personaggio di Vincent Lindon in La legge del mercato, sono fondamentalmente due idealisti. mentre Thierry esprime i suoi ideali opponendosi come può a una situazione insopportabile, Jeanne manifesta estrema fiducia nel genere umano. Del resto, Jeanne entra nella fase della vita adulta senza avere mai pianto: ha vissuto un'infanzia e un'adolescenza in cui tutto era perfetto, crescendo con l'idea che gli adulti non mentano. Le manca dunque la necessaria presa di distanza da un mondo in cui le persone seguono meccanismi spesso brutali e dettati da doppi fini. Jeanne non accetta tale visione del mondo: è una persona meravigliosa la cui mente è priva di sotterfugi. Questo suo aspetto la rende affascinante ma la condanna anche all'infelicità".
Curiosità
Ispirandosi alle figure della madre Laure, di Emma Bovary (protagonista del romanzo di Flaubert) e di Madame Aubain (personaggio creato da Flaubert per il racconto Un cuore semplice), Maupassant ha creato per Una vita il personaggio di Jeanne Le Perhuis des Vauds, la cui storia negli anni è stata trasposta più volte sul piccolo e grande schermo. Un primo adattamento di Una vita arriva al cinema nel 1947 grazie al regista finlandese Toïvo J. Särkkä. Nel 1958 è invece la volta della produzione italo-francese Una vita - Il dramma di una sposa, firmato da Alexandre Astruc. Un terzo adattamento, prima di quello di Brizé, viene infine realizzato nel 2004 per la televisione francese France 2 dalla regista Élisabeth Rappeneau, che affida il ruolo della protagonista all'attrice Barbara Schulz.
Il cast
A dirigere Una vita, une vie è Stéphané Brizé, regista, sceneggiatore e attore francese, nato a Rennes nel 1968. Dopo un diploma universitario in elettrotecnica all'università di Valenciennes, ha la possibilità di accedere a uno stage presso l'emittente televisiva France 3 Rennes, dove inizia a interessarsi… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (6) vedi tutti
Amori e tradimenti in una Francia sotto il giogo della religione. Noioso.
commento di gruvierazStrano modo di dirigere,quasi interamente in primi piani e dialoghi che relegano lo spettatore a immaginare l'andamento della storia.
commento di ezio"La vita Madame non è mai troppo buona o troppo cattiva come si crede". Brizè inverte le priorità e sceglie di raccontare attraverso i gesti ed i pensieri quotidiani della protagonista lasciando gli accadimenti in sottofondo. E' un film infatti tutto giocato su primi e primissimi piani per esaltarne l'intimismo. E' un bel film.
commento di bombo1POUR ÊTRE FIDÈLE, IL FAUT TRAHIR”… “L’ADAPTATION EST UNE BATAILLE CONTRE LA LITTÉRATURE” (STÉPHAN BRIZÉ)
leggi la recensione completa di laulillaFilm Romantico con Interpreti Romantici in vari passaggi : insomma,cose del 1800 che a qualcuno magari possono ancora interessare ! voto.6-.
commento di chribio1La vita di una donna immatura e fragile finisce per divenire il cardine delle vicissitudini di una ricca famiglia di possidenti terrieri,funestata dalla cattiva sorte.Da un classico di Maupassant il gran regista Brizé ricava un film eccezionale che rifiuta una narrazione tradizionale e episodica per ambire ad un quadro d'epoca lungo tutta una vita.
leggi la recensione completa di alan smithee