Regia di Olivier Assayas vedi scheda film
Olivier Assayas, regsita del film, indaga l'angoscia e l'elaborazione del lutto della sua protagonista Maureen (Kristen Stewart) attraverso il mondo dei medium.
Maureen è una sensitiva, come il fratello gemello Lewis, morto prematuramente pochi mesi prima. Lavora come personal shopper per una diva che non vede quasi mai, è insoddisfatta del suo lavoro e vive attendendo un mesaggio dall'aldilà che suo fratello le aveva promesso prima di morire. Un tormento che distrae Maureen continuamente, una continua ricerca di segni e gesti che possano suffragare l'esistenza di qualcosa oltre la vita, che possano confermare che il fratello è in pace. La continua ricerca di quell'impalpabile così lontano dal suo lavoro, ricco di boutique, abiti e accessori firmati, dove la fisicità è tutto. Maureen stona fisicamente col suo lavoro, viaggia su un motorino o sui treni, veste in modo casual, vive dell'essenziale. Sembra completamente estranea al mondo della moda, sembra appartenere ad un altro mondo. Volutamente Assayas vuole Maureen spettrale, con Kristen Stewart perfetta per questo ruolo, diafana, assente, tormentata, quasi effimera.
Sembra spartiacque fra essere e avere, spiritualità e società del consumismo. Anche se Maureen vorrebbe essere altro, diversa, ma teme che i sensi di colpa possano prevalere.
Un omicidio sullo sfondo di questa storia passa quasi in secondo piano, la ricerca di segni rivelatori di Lewis è predominante, morbosa, spia di un tormento intimo, profondo e irrisolto di Maureen che le fa vedere ciò che vorrebbe vedere...forse il problema non sta nell'atteso messaggio, ma in sè stessa, come lei stessa afferma: "...forse sono io?"
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