Maureen è una giovane americana che a Parigi si mantiene lavorando come personal shopper della celebrità Kyra. Inoltre, Maureen ha la capacità psichica di comunicare con gli spiriti dei morti, come quello del fratello gemello Lewis, da poco defunto. Ben presto, comincia a ricevere messaggi ambigui provenienti da una fonte sconosciuta.
Approfondimento
PERSONAL SHOPPER: UNA GIOVANE SOLA TRA MODA E FANTASMI
Diretto e sceneggiato da Olivier Assayas, Personal Shopper racconta la storia di Maureen, una giovane americana a Parigi che si occupa del guardaroba di una celebrità. Si tratta di un lavoro che non le piace ma non ha trovato una migliore retribuzione per il suo soggiorno nella capitale francese. Mentre attende che le si manifesti lo spirito di Lewis, il fratello gemello morto da poco tempo, Maureen inizia a ricevere strani messaggi anonimi sul suo telefono cellulare.
Con la direzione della fotografia di Yorick Le Saux, le scenografie di François-Renaud Labarthe e i costumi di Jürgen Doering, Personal Shopper viene così descritto dall'attrice protagonista Kristen Stewart in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Cannes 2016: «Non mi aspettavo di ritornare a lavorare così presto con Olivier Assayas dopo Sils Maria. Sapevo che gli piace lavorare sempre con le stesse persone, attori e tecnici che siano, e dentro di me speravo che potesse accadere presto. Quando mi ha chiesto di prendere parte a Personal Shopper ero più emozionata che sorpresa. Con Olivier ci capiamo al volo, è molto divertente essere diretti da lui: tra noi c'è una forma di comunicazione non verbale che è perfetta per il mestiere che facciamo. Sul set, non parla molto ma riesco a capirlo e a condividere i suoi centri di interesse e la sua curiosità.
La sceneggiatura di Personal Shopper è molto semplice ma anche frutto di una grande immaginazione. Si tratta di un'opera molto meditativa che evoca mondi a loro modo invisibili senza mai nominarli e richiama emozioni molto intime. Affronta temi poco comuni per il cinema francese, come i fantasmi o lo spiritismo, distinguendosi però molto bene dai thriller soprannaturali americani. Possiamo definirlo un film di genere che non cerca di spaventare con i fantasmi ma che vuole proporre una riflessione sulla realtà. La domanda che si pone è forse la più terrificante di tutta l'esistenza umana: siamo davvero completamente da soli o possiamo entrare in contatto con qualcun altro? Maureen è una donna molto sola, totalmente isolata e triste. Anche quando è circondata da altre persone, è come se non esistesse, immersa com'è nel suo dolore. Lavora come personal shopper e, nonostante non sopporti la professione, non riesce a fare a meno che indossare gli abiti della celebrità che serve, finendo con il rompere un tabù. Maureen è come affascinata da ciò che odia mentre vive la sua crisi di identità. Non si presenta come una femminista che critica la superficialità della società dei consumi ma il lutto per la morte del fratello che l'accompagna la fa sentire in colpa per l'attrazione che nutre per i vestiti. Del resto, le persone sono sempre state attirate da ciò che luccica, come delle piccole farfalle.
Personal Shopper parla di elaborazione del lutto ma è anche la storia dell'emancipazione della giovane Maureen, che cerca di liberarsi percorrendo un insolito cammino».
Maureen (Kristen Stewart) è una giovane americana che fa un lavoro insolito: è personal shopper (ovvero si occupa degli acquisti di lusso) per conto di Kyra, attrice famosa, che nel racconto compare così fugacemente, da non essere in alcun modo individuabile come volto del film.
Un film di una snervante piattezza. Conforme alla più banale e tranquillizzante cinematografia da salotto. Da gustare abbinato a una tisana soporifera, essendo in grado così di garantire sogni dorati e beati.
Elaborazione del lutto e precarietà esistenziale, in un pastiche pretenzioso e superficiale che prova a riflettere sulle marchiane contraddizioni tra materialismo e spiritualismo, in una dialettica del risibile che abita i comodi salotti e le dimore molto poco filosofali delle moderne metropoli occidentali.
Ottimo lavoro del regista Olivier Assayas. Mai scontato, originale, mostra come la ricerca spirituale dell'individuo debba farsi strada ad oggi in un mondo sempre più caotico e incomprensibile. Voto 7,5/10.
l'atmosfera è quella giusta, da noir con venature esoteriche, senza troppi spettacolarismi.
però l'apparente non presa di posizione da parte del regista, che dissemina l'opera di doppi segnali e di falsi indizi, alla fine lascia un po'insoddisfatti.
ridicolo proprio non direi, ma a tratti inconcludente...con stile, il che ne giustifica la visione.
Anche ad una seconda visione, questa volta in versione doppiata, non vengono meno - ma anzi si acuiscono - le perplessità nei confronti di un'opera controversa e pretenziosa che sfocia nel ridicolo in molte occasioni, soprattutto grazie a fantasmini ed ectoplasmi ridicoli o insistenti sms con l'aldila.
Presenze. Scrittura che tende a dare a forma, e conformazione, tangibilità, all'invisibile, all'astratto, alla natura sfuggente e inafferrabile delle cose. Alle presenze che sono intorno a noi. Tutto è calcolato, ragionato, freddo (come sempre nel cinema di Assayas): Maureen è, letteralmente, rappresentazione/estensione dentro lo schermo del pensiero/esercizio… leggi tutto
Maureen fa la personal shopper per una celebrità del jet set, è dotata di facoltà medianiche ed ha perso da poco il fratello gemello per una malformazione congenita del cuore da cui lei stessa è affetta. Alla ricerca di un contatto con il congiunto defunto, rimanda il viaggio che le farà riabbracciare il fidanzato in trasferta di lavoro in Oman, fin quando gli… leggi tutto
FESTIVAL DI CANNES 2016 - CONCORSO
Gran pasticcio, almeno secondo il mio punto di vista (ma il film ha avuto i suoi ferventi sostenitori, oltre che sonori fischi in proiezione stampa) per Assayas, che, come già successo in passato, cadenzia la sua carriera in modo discontinuo, passando da film notevoli e profondi, ambiziosi e cinefili come rispettivamente Qualcosa nell'aria, Sils… leggi tutto
Olivier Assayas, regsita del film, indaga l'angoscia e l'elaborazione del lutto della sua protagonista Maureen (Kristen Stewart) attraverso il mondo dei medium.
Maureen è una sensitiva, come il fratello gemello Lewis, morto prematuramente pochi mesi prima. Lavora come personal shopper per una diva che non vede quasi mai, è insoddisfatta del suo lavoro e vive attendendo un…
Maureen, alias Kristen Stewart, è una giovane americana che lavora a Parigi, in qualità di “personal shopper”per una potente star della moda, capricciosa e nevrotica, tale Kira che invece trascorre il suo tempo tra feste, sfilate d'alta moda, servizi fotografici . Maureen deve selezionare con cura gli abiti che acquista, perché poi dovranno…
Impiegata nell'ambiente dell'alta moda, Maureen (la sensuale Kristen Stewart) si trasferisce dall'America a Parigi. Accetta di buon grado l'incarico di personal shopper per conto di una famosa stilista, perché vuole frequentare gli stessi posti in cui ha vissuto il fratello gemello, deceduto in giovane età per una malformazione cardiaca. Maureen,…
Difficilmente si trovano film su fantasmi, spettri e case infestate che valga veramente la pensa vedere. Aiutatemi a fare una playlist dove mettere quei film che oltre ad avere come elemento principale presenze…
'nsomma.
Coinvolgere per bene con un dramma metafisico sull'elaborazione del lutto non sarà mai facile, Personal Shopper, come previsto fatica molto a coinvolgere.
Maureen è distrutta, ha perso il suo fratello gemello e la causa della morte di quest'ultimo potrebbe prendersi anche la vita della ragazza.
Ciò che fa più storcere il naso…
Maureen fa la personal shopper per una celebrità del jet set, è dotata di facoltà medianiche ed ha perso da poco il fratello gemello per una malformazione congenita del cuore da cui lei stessa è affetta. Alla ricerca di un contatto con il congiunto defunto, rimanda il viaggio che le farà riabbracciare il fidanzato in trasferta di lavoro in Oman, fin quando gli…
Un'altra stupida classifica di fine/inizio anno. Che la fine abbia inizio. Che inizino le danze per abbaiare la fine. Finalmente giunse, tremebonda giacché ebbra d'onde mediatiche mefitiche donde s'usa…
Maureen (Kristen Stewart) è una ragazza americana che vive a Parigi, lavora come personal shopper per una donna famosa che non ha tempo per fare i suoi acquisti e quindi affida il compito a lei; inoltre la giovane ha appena perso il fratello gemello per un attacco cardiaco.
Maureen, sensitiva, inizia a 'sentire la presenza' del gemello deceduto, che si è messo in contatto con lei…
In un qualsiasi campo, quando l’offerta è talmente capillare da coprire ogni forma di esigenza allora siamo di fronte alla situazione ideale. Per… segue
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Commenti (14) vedi tutti
Two pelotas... 4
commento di BradySu RaiPlay solo in lingua originale (non so al cinema o su altre reti): INGUARDABILE.
commento di paoscaFilm non facile, molto strano ed enigmatico.
leggi la recensione completa di Furetto60Uno dei film più noiosi, lenti e brutti mai visti. Per carità
commento di Pallina94Maureen (Kristen Stewart) è una giovane americana che fa un lavoro insolito: è personal shopper (ovvero si occupa degli acquisti di lusso) per conto di Kyra, attrice famosa, che nel racconto compare così fugacemente, da non essere in alcun modo individuabile come volto del film.
leggi la recensione completa di laulillaBuon film ricco di tensione e mistero.
commento di mosez78Un film di una snervante piattezza. Conforme alla più banale e tranquillizzante cinematografia da salotto. Da gustare abbinato a una tisana soporifera, essendo in grado così di garantire sogni dorati e beati.
leggi la recensione completa di undyingpartendo dall'horror il regista e' stato bravo a sconfinare nel metafisico,raccontando di una societa' asettica...non male,consigliato.
commento di ezioElaborazione del lutto e precarietà esistenziale, in un pastiche pretenzioso e superficiale che prova a riflettere sulle marchiane contraddizioni tra materialismo e spiritualismo, in una dialettica del risibile che abita i comodi salotti e le dimore molto poco filosofali delle moderne metropoli occidentali.
leggi la recensione completa di maurizio73Ottimo lavoro del regista Olivier Assayas. Mai scontato, originale, mostra come la ricerca spirituale dell'individuo debba farsi strada ad oggi in un mondo sempre più caotico e incomprensibile. Voto 7,5/10.
commento di alexio350PP
leggi la recensione completa di travis83l'atmosfera è quella giusta, da noir con venature esoteriche, senza troppi spettacolarismi. però l'apparente non presa di posizione da parte del regista, che dissemina l'opera di doppi segnali e di falsi indizi, alla fine lascia un po'insoddisfatti. ridicolo proprio non direi, ma a tratti inconcludente...con stile, il che ne giustifica la visione.
commento di giovenostaAnche ad una seconda visione, questa volta in versione doppiata, non vengono meno - ma anzi si acuiscono - le perplessità nei confronti di un'opera controversa e pretenziosa che sfocia nel ridicolo in molte occasioni, soprattutto grazie a fantasmini ed ectoplasmi ridicoli o insistenti sms con l'aldila.
leggi la recensione completa di alan smitheeM'è piaciuto
commento di Piero