Regia di Isao Takahata vedi scheda film
Takahata, il cofondatore della Ghibli, ha lavorato molto dietro le quinte ed è apparso meno di Miyazaki ma entrambi, talentuosi creativi, sono stati ai massimi livelli dell’arte dell’animazione. Il regista qui gioca con complesse e belle soluzioni registiche come se non stesse in un cartone ma in un film vero (vedi dolly, panoramiche, raccordi ...
5° lungometraggio dello Studio Ghibli e 2° diretto da Isao Takahata per questa casa di produzione, il sentimentale Pioggia di ricordi del 1991 non è adatto agli spettatori più piccoli per la complessità della realizzazione ed esula un po’ dallo stile di Miyazaki…in Ghibli ci sono anche altri registi e Takahata, il cofondatore, ha lavorato molto dietro le quinte ed è apparso meno. Talentuosi creativi, sono stati entrambi ai massimi livelli dell’arte dell’animazione, perciò godiamoci tutti i loro film! Takahata ha diretto e sceneggiato solo 5 film per lo Studio (e pochi di più in totale): il triste ma necessario Una tomba per le lucciole nel 1988, lo sfrenato ecologista Pom Poko nel 1994, il divertente educativo I miei vicini Yamada nel 1999 e la meravigliosa delicata ma ardita fiaba che, a detta di molti, è il suo capolavoro La storia della Principessa Splendente nel 2013.
Takahata gioca con complesse e belle soluzioni registiche come se non stesse in un cartone ma in un film vero (vedi dolly, raccordi ecc.), è un mago nel ‘disegnare le tecniche’ simulando quelle dei film con i personaggi in carne e ossa. Qui ‘gioca’ con la messa a fuoco (sfocando la persona che non parla e viceversa), con panoramiche (complesse da disegnare) su soggetti posti a distanze diverse dall’immaginaria mdp che così sembrano muoversi a velocità diverse, con le sovrapposizioni, e poi con il montaggio, con i colori…le vicende del passato, ad esempio, hanno colori man mano sempre più sbiaditi, si sa che i ricordi sbiadiscono! Ma forse lo sfoggio di tutte queste tecniche smorza i sentimenti?
Un’impiegata di città va in vacanza in campagna e, attraverso continui flashback, assistiamo ad ‘una pioggia di ricordi’ di quando da bambina andò in questi posti per la prima volta. Ricordi che le serviranno per risolvere qualcosa che è rimasto irrisolto e per capire cosa vuole oggi perché, oltre che della campagna, si innamora anche di un campagnolo e tale sentimento la fa ‘librare nel cielo’ come già le capitò quando era bambina.
Spassose le innocenti prese in giro, gli equivoci e gli sfottò tra maschietti e femminucce quando ad alcune di loro viene il ciclo mestruale! Pieno di piccole emozionanti invenzioni di sceneggiatura, vedi quando mangiano un ananas o la partita di baseball. I problemi di questi ragazzini fragili, vergognosi, sentimentali, con difficoltà di dialogo e di rapporti fra di loro ma soprattutto con gli adulti, sono raccontati con la sublime grazia caratteristica della Ghibli. Bellissimo il finale sugli imperdibili titoli di coda.
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