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Ascensore per il patibolo

Regia di Louis Malle vedi scheda film

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La recensione su Ascensore per il patibolo

di Baliverna
8 stelle

Il primo film di Louis Malle è già all'insegna del pessimismo più nero, direi della disperazione, che tocca i personaggi, la società e la Francia. Innanzitutto la coppietta della fioraia e del ladruncolo - che nel corso del film diventa un vero criminale - è decisamente un campione di umanità molto negativo. Lei ammira e sbava per il protagonista, il quale è comunque anche lui un furfante, benché in modo diverso. Il ragazzo, per gelosia e invidia, diventa ladro e assassino con una facilità disarmante. Gli stessi omicidi compiuti sono decisamente futili, e quindi agghiaccianti. Lei sta al gioco quasi con indifferenza. La Francia, poi, è malata di guerra in Algeria e di commercio di armi, i cui produttori godono di grande stima presso i politici e le forze dell'ordine. Completano il quadro il diabolico piano dei due amanti e certi personaggi di contorno, come lo stesso direttore assassinato.
Il regista ha i suoi momenti migliori nei momenti del protagonista in ascensore e della perquisizione all'edificio. Mi sembrano un po' deboli, invece, le scene della bella Jeanne Moreau che vaga per le vie di Parigi al suono di musica jazz. Che sia questa a stemperare la tensione e a cambiare troppo l'atmosfera?
Non credo sia un film perfetto, comunque è condotto con abilità ed è forte di una trama ben architettata. La fisionomia del ragazzo è molto simile a quella dei protagonisti di "Lacombe Lucien" e "Arrivederci ragazzi", il che mi conferma in un sospetto già avuto. Credo insomma che il personaggio del moretto senza cuore e menefreghista è un tipo umano che rimase tristemente impresso nell'immaginario del regista, a partire dal vile tradimento dello sguattero raccontata in "Arrivederci ragazzi", episodio che forse iniziò il suo pessimismo.

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