Regia di Louis Malle vedi scheda film
Parte con l'esecuzione dell'omicidio, senza indugio e senza un filo di emozione: sappiamo da subito il colpevole e ci chiediamo cosa possa succedere per la restante ora e mezza. Ma da quel momento tutta una serie di coincidenze sfortunate e dettagli casuali non calcolati alterano pesantemente il corso della storia; quando viviamo in parallelo le disavventure dei due ragazzi sull'auto rubata e dell'uomo intrappolato nell'ascensore (con il 'contorno' della moglie del capo sola e disperata a vagare nella notte), poi, la tensione sale spasmodicamente, con un crescendo destinato ad esplodere per forza di cose nel finale. Tratto da un romanzo di Noel Calef e sceneggiato dal regista con Roger Nimier, Ascensore per il patibolo è un perfetto congegno alla Hitchcock: c'è un innocente dichiarato ed un'accusa che lo schiaccia, da dimostrare infondata; è un Hitchcock al quadrato però, in cui pure l'innocente è un assassino. La colonna sonora è di niente meno che Miles Davis, Ronet e la Moreau sono perfetti; è l'esordio in regia di Louis Malle e già se ne percepisce l'indiscutibile talento.
Un impiegato attende l'orario di chiusura degli uffici per rimanere solo con il capo ed ucciderlo; accidentalmente però rimane bloccato tutta la notte nell'ascensore. Nel frattempo un ragazzino ruba la sua auto e va a compiere altri due omicidii; qualunque versione dei fatti l'uomo racconti, sarà accusato di almeno un assassinio.
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