Regia di Louis Malle vedi scheda film
in questo noir intensissimo,che non ha nulla da invidiare alla secolare tradizione d'oltreoceano ,tutti sono vittime ed aguzzini;come nella vita reale.vittime delle strane coincidenze alimentate dal caos-caso,aguzzini metropolitani,dove perdura da secoli la massima hobbesiana "homo homini lupus".a differenza del noir americano,qui scompare felicemente il falso manicheismo,il bianco e nero si attenua anche visivamente nella fotografia,che assume il grigio notturno di un asfalto parigino ,delle lacrime malinconiche di una dark lady triste come jeanne moreau,che persa vaga per l'amante perduto,assassino di suo marito.la tromba serafica di miles davis s'insinua da serpente tra i suoi passi e le pesante palpebre,tra i clacson che la scansano e la mattina polverosa che incombe incerta a svelare le incertezze dell'animo umano.a ridare al grigio un po' di bianco;in fondo il buio è solo assenza di luce,nella penombra c'è l'uomo.come in una tavolozza i colori si confondono,lo spettatore non può più identificarsi nell'eroe buono,non è un cinema di catarsi:si sente inerme,spaurito e indolente nella scatola cinese progettata da malle,come nella vita.
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