Regia di Francesco Massaro vedi scheda film
Prodotto di second'ordine, piuttosto approssimativamente confezionato addosso ad un Chiari bravo ma in un certo modo spento, comprensibilmente ancora provato per lo scandalo che lo coinvolse nel '70 (possesso di cocaina) e che in sostanza ne stroncò definitivamente la carriera. Al suo fianco, e questa è la nota positiva del film, un mini-esercito di ottimi caratteristi (da Gigi Ballista a Paolo Bonacelli) che colorano il tutto. Ma la storia non decolla mai, si fa a più riprese contorta e grossolana, scadendo quasi nel demenziale. Peccato.
Un imprenditore lombardo nel campo dei dolciumi mette in piedi una banca fittizia per potersi autofinanziare con i crediti dei correntisti; a capo della banca sistema un ragioniere imbranato. Ma le cose non vanno per il verso giusto e ad avere la meglio sarà proprio il ragioniere...
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