Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
Il titolo prende spunto da una canzone degli Alphaville (qui rimpiazzata dalla cover di Nina Zilli, che rende molto meno di quella originale, per me) e parla del tipico italiano di mezz'età che non vuole crescere. Non è la prima volta che si vuole ottenere tanto usando molto poco, ma il cinema italiano contemporaneo è anche questo!
Il titolo prende spunto da una canzone degli Alphaville (qui rimpiazzata dalla cover di Nina Zilli, che rende molto meno di quella originale, per me) e parla del tipico italiano di mezz'età che non vuole crescere. Avendo quasi quell'età, il film mi ha incuriosito e così sono entrato in sala per capire di che cosa trattava. Fausto Brizzi presenta quattro episodi che s'intersecano fra loro, dove svettano volti noti della commedia leggera italiana. Un applauso per aver scartato i soliti Massimo Boldi e Christian de Sica, ormai bolliti, in favore di attori come Fabrizio Bentivoglio, Lorenza Indovina e Luisa Ranieri. Certo, piazza Sabrina Ferilli e Teo Teocoli, ma visti i ruoli che interpretano ci possono stare, come Lillo, ottimo come giovanile deejay. Commedia di buoni interpreti e poche prestese che poteva essere più interessante, se il regista si fosse spinto un pò più in là, incentrando di più sullo scontro inter-generazionale. Brizzi spera ancora di riottenere quel successo che 10 anni fa aveva avuto con "NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI", puntando su di un pubblico di poche pretese e su storie facili-facili il cui finale sembra scritto sulle cartine dei cioccolatini dei Baci Perugina. Non è la prima volta che si vuole ottenere tanto usando molto poco, certo, però, con un cast così ci si aspettava di più...ma il cinema italiano contemporaneo è anche questo!
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