Regia di Claudio Insegno vedi scheda film
C’era una volta Holy?Water, storia di scapestrati che sequestrano un camion che trasporta Viagra, con l’idea di rivendere la pillola blu e poter fuggire dalla realtà della provincia irlandese. Ma la legge sta loro alle costole: così, nascosto il Viagra in un pozzo, questo si scioglie nelle falde acquifere e finisce nelle bocche dell’intera comunità, tutta finalmente gaudente. Il filmetto ultraderivativo (vedi: Svegliati Ned, L’erba di Grace,?Funeral Party...) deve essere garbato a Claudio Insegno, che decide di remixarlo su base da commedia regionalista: nel casertano tre fratelli (Biagio Izzo, Massimiliano?Gallo e Francesco Procopio) rimangono orfani di padre (cameo di un Alvaro Vitali sempre uguale a se stesso) ed ereditano un caseificio che produce meravigliose mozzarelle di bufala. E una somma ingente di debiti. Non sequestrano un camion, perché la loro inettitudine è maggiore dell’arte d’arrangiarsi: è un furgone - sequestrato e colmo di lattine di bibita afrodisiaca - a trovare loro. L’acqua di Holy Water è sostituita dal formaggio, e nella ronde dei doppi sensi e nel gioco degli equivoci finiscono la mafietta locale e un imprenditore del nord che manda pattume nella terra dei fuochi. Satira all’acqua di rose per creare senso comune (Viva la mozzarella! Abbasso i rifiuti!), comici che involgariscono vizi e vezzi di parenti lontani (Siani a confronto sembra Troisi), uso e consumo regionale. Un prodotto onesto: sapete cosa comprate.
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