Regia di Giovanna Lenzi vedi scheda film
Sette differenti delitti sono accomunati dall'arma: un raro veleno di serpente. Un poliziotto indaga, ma il caso è davvero complicato.
Thriller e soft porno si fondono in questa che è la prima regia per Giovanna Lenzi, attrice prediletta nonchè moglie del cineasta 'di genere' Sergio Pastore. I canoni sono i medesimi dei film del marito: basso budget, idee raffazzonate, messa in scena alla bell'e meglio, interpreti pescati dalle seconde linee del nostro cinema; il risultato è decisamente inferiore rispetto a quel Sette scialli di seta gialla (1972) che rappresenta forse la vetta della filmografia di Pastore e della Lenzi, in quel caso rispettivamente dietro e davanti alla macchina da presa. Ma pare che anche in questa occasione il vero regista sia stato proprio Pastore (sui titoli di testa: "supervisione di Serge Vidor", suo probabilissimo pseudonimo), così come accadrà l'anno successivo per La tempesta, opera seconda e ultima diretta - o forse no - dalla Lenzi. Il meccanismo della tensione non regge granchè fin da subito, in Delitti, dando vita a una pellicola scialba e priva di colpi di scena intriganti; già più significative sono le scene di nudo e di sesso disseminate qua e là lungo la trama. La sceneggiatura, manco a dirlo, è firmata da Giovanna Lenzi e Serge Vidor. Nel cast, fra gli altri: Saverio Vallone, Michela Miti, Deborah Ergas, Tony Valente, George Ardisson, Laura Troschel, Solvi Stubing, Gianni Dei, Linda Christian e la stessa Lenzi, con l'alias Jeannette Len. Di straordinaria bruttezza le musiche dei fratelli De Angelis, in genere una garanzia in positivo e qui forse alla loro peggior prova in assoluto. L'unica cosa che lascia mozzafiato, in definitiva, è la didascalia di chiusura che recita: "Con il concorso finanziario del Ministero del turismo e dello spettacolo". 2/10.
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