Regia di Orson Welles vedi scheda film
Un visionario e megalomane nazista in incognito di una cittadina americana vuole far rivivere il sogno di Hitler. Opera minore di Orson Welles.
È abbastanza evidente, secondo me, che il vero pregio di questo film sia il lato tecnico della regia, le inquadrature e le luci. La sceneggiatura è discreta, ma nulla più. Forse il regista avrebbe potuto scegliere un po' meglio la sceneggiatura da rappresentare. Il finale comunque, intelligentemente metaforico, è un bel colpo, anche registico.
Orson Welles dà prova, comunque, di essere un bravo attore, oltre che un ottimo regista. Le sue espressioni e i suoi sguardi riescono a rendere i tratti di un cinico genio del male, che crede per di più di essere investito della speciale missione di far rivivere il nazismo. Ma tutti gli attori della pellicola sono più o meno bravi; neppure Edward G. Robinson si smentisce.
La tematica dei criminali nazisti nascosti qua e là - specie nelle Americhe – sarebbe divenuto un argomento trito e ritrito per il cinema, ma qui non lo era ancora.
Nei dialoghi si può ravvisare qualche incertezza, e qualche momento quasi solo riempitivo. Inoltre, non tutti i personaggi laterali funzionano bene, come si vorrebbe sul filo dell'ironia: si pensi, ad esempio, al barista avido e pigro.
Da vedere, in ogni caso.
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