Regia di Orson Welles vedi scheda film
Gli agenti della commissione per i crimini di guerra lasciano evadere un pesce piccolo per fare in modo che li conduca dal suo superiore, che si è rifugiato in un paese del Connecticut, insegna e sta per sposare la figlia di un giudice. Quando questi si vede raggiunto dal suo ex commilitone (che ora pare in piena crisi mistica), lo uccide per non lasciare testimoni; ma la verità viene a galla. Welles dispiega il suo innegabile talento visivo (notevole soprattutto la fantasia allucinata del finale, con le figure umane dell’orologio della chiesa), disegna il consueto personaggio di un genio del male, osa invenzioni estreme (il marito si assenta dal proprio ricevimento nuziale per seppellire il cadavere della propria vittima). Però il film ha troppe sequenze enfatiche che rompono la fluidità narrativa; ci sono inverosimiglianze (le frasi di Welles a tavola sembrano fatte apposta per suscitare sospetti su di lui, Loretta Young è troppo ingenua); il possibile discorso sui criminali di guerra e sulla loro infiltrazione nella società resta appena abbozzato. Un’opera dignitosamente minore.
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