Regia di Gennaro Righelli vedi scheda film
Un siciliano intesta i suoi terreni alla sorella, convinto con l’inganno. Quando si accorge dell’errore è troppo tardi; l’unica maniera per rimediare è avere un erede cui lasciare tutti i suoi averi. Per procurarsene uno subito, sceglie di sposare una ragazza incinta e abbandonata.
Tratto da una commedia (L’articolo 1083) di Antonino Russo Giusti con una sceneggiatura dell’esperto Guglielmo Giannini (il giornalista e politico ‘qualunquista’), Gatta ci cova è un film frizzante e ironico, indubbiamente una pellicola ridanciana un po’ sopra le righe e adatta ai suoi tempi. Oggi sicuramente buona parte della sua carica comica si è dissolta, ma nel complesso comunque non sfigura, probabilmente anche grazie alla scelta di affidare ad Angelo Musco, eterna macchietta dell’ometto siciliano ingenuo e isterico, il ruolo da protagonista. Ma non è da sottovalutare allo stesso modo l’intreccio in odore di pirandellismo, con un intrigante rimescolamento di realtà e finzione, di furbi scemi e di scemi furbi; anche la salda regia di Gennaro Righelli, classe 1886 e attivo nel cinema da oltre un quarto di secolo, contribuisce alla piacevole resa dell’opera. Nel cast compaiono inoltre Elli Parvo, Rosina Anselmi, Lindoro Colombo, Silvana Jachino, Renato Chiantoni e Mario Mazza; durata limitata a poco più di una settantina di minuti, cosa che contribuisce a rendere dinamica la narrazione. 4/10.
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