Regia di Luciano Onetti vedi scheda film
Un film fuori dal tempo, il cui numero magico è due: i doppiatori del film Silvina Grippaldi (anche interprete) e Luis Vazzano che doppiano tutti i personaggi, i fratelli argentini Luciano e Nicolas Onetti che praticamente si spartiscono l’80 % dei credit di FRANCESCA. Due sono i detective della polizia che indagano e come da regola (dei gialli italiani anni settanta) brancolano nel buio, due…
Thriller che trasuda Dario Argento e affini in ogni fotogramma, nonché dal nome della produzione Guante Negro Films (guanto nero). Un omaggio impressionante per aderenza e devozione. Nella prima parte si resta straniti dai dialoghi parlati da attori argentini in un italiano, grammaticalmente, a volte inesatto e tecnicamente filtrati da un ricevitore. Un’aria di grottesco e di confusione per confonderci le idee si palesa evidente. Sì perché l’assassino o perlomeno l’alveo di provenienza lo si intuisce subito. Eppure col passare dei minuti e delle musiche vintage alla Goblin, FRANCESCA ti convince sempre più, specie nell’epilogo e nella soluzione finale - che richiama una pellicola di Aldo Lado. Il bello sta proprio negli omaggi e nelle citazioni, decisamente migliori di TULPA di Zampaglione. Bambole, spilli, guanti e trench, l’attore Visconti che fisicamente ricorda Eros Pagni (PROFONDO ROSSO), bambine perverse, voci gracchianti, whisky JB e nenie infantili. Certo, l’estetica e l’esecuzione materiale degli omicidi tradiscono insicurezza e non sempre convincono. Martino, Argento e company erano dei veri talenti irraggiungibili e irriproducibili. Qui gli Onetti vanno apprezzati per la buona qualità tecnica e la generosità profusa a piene mani. Solo per cultori del genere
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