Regia di John Stockwell vedi scheda film
La prima cosa che mi ha tratto in inganno di questo film è la locandina, si, proprio l’accattivante locandina, dove si vede la sensuale protagonista Paz Vega nei panni di una fuggiasca, appunto Cat.
In “Cat Run” non c’è nessun gatto che fugge ma solo una escort che ha sottratto dello scottante materiale video ad un festino in Montenegro dove partecipano uomini politici e importanti uomini d’affari.
Un thriller d’azione che all’inizio punta tutto su splendide ragazze, lasciando poi degli spazi ai due maldestri investigatori dilettanti che dovrebbero proteggere la fuggiasca.
Un turbinio gratuito di situazioni che non suscitano tensione, ne fanno ridere, sono condite da un susseguirsi di sequenze crude, con dialoghi che scivolano in una volgarità gratuita.
Un film forzato, come la sede della vicenda, il Montenegro.
Cosa ci andranno mai a fare tutte queste personalità in Montenegro lo sa solo chi ha sceneggiato questo pessima imitazione dello stile di Tarantino, che a me già di suo non piace.
In sintesi, un filmetto fine a se stesso, 100 minuti di pellicola tirata anche troppo per le lunghe in cui il regista Stockwell pretende che la sola protagonista, trasformata in una specie di macchina killer stile Nikita faccia da traino alla storia, ma Nikita è per nostra fortuna un altro film...
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