Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
Come spesso gli è accaduto nei suoi ultimi anni da regista di sé stesso, Alberto Sordi centra un argomento interessante, ma manca il bersaglio della resa scenica. Il suo personaggio è sempre lo stesso, in qualsiasi contesto si trovi ad operare. Che poi qui si tratti di una parodia del Parretti che tentò la scalata alla MGM o al Berlusconi pre-politico (adombrato nel personaggio di Luigi Serra), il protagonista è comunque odioso, e non vale ad addolcirne l'antipatia il fatto che giochi contro altri capitalisti né che lo faccia in nome e per conto di una nipotina chiusa in un collegio svizzero (un po' come il truffatore straccione Totò in Tototruffa 62).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta