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Embers

Regia di Claire Carré vedi scheda film

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La recensione su Embers

di alan smithee
6 stelle

SCIFI-CLUB - MYMOVIES -

PREMIO ASTEROIDE 2016 al TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL

Il mondo è stato afflitto da una malattia globale a carattere epidemico, sviluppando nei sopravvissuti una amnesia cronica che, come comprendiamo dalle vicissitudini dei protagonisti che popolano la vicenda, li rende incapaci di ricordare ogni particolare legato al tempo precedentemente trascorso prima del loro ultimo sonno.

Il dormire crea una sorta di reset della memoria, che riparte da zero.

Una serie di personaggi, risvegliandosi con il solito immancabile stupore di chi non sa dove trovarsi né il motivo per cui si trova in quel posto che non conosce, vivrà la sua giornata tipo sempre uguale nei fatti ed in chi la vede da spettatore, ma sempre diversa e piena di insidie in chi la vive.

Una donna in quarantena, una coppia che si ingegnerà a lasciar traccia di un amore forte che scompare e riappare ogni giorno, un giovane criminale, un bambino abbandonato ed altri ancora, aiuteranno lo spettatore a farsi parte di questa immane, quotidiana tragedia di vivere.

Embers, opera prima di Claire Carré che ha letteralmente stregato la giuria del festival triestino nell'edizione 2016, riesce a rendere urgente e palpabile l'angoscia che attanaglia una popolazione costretta ogni volta a ricominciare a rivivere le stesse inquietudini che l'epidemia crea impedendo alla memoria di immagazzinare i ricordi.

Film del genere hanno già dato vita a cult indimenticabili nel campo della commedia (Ricomincio da capo di Harold Ramis su tutti, ma pure il recentissimo e forse imminente in sala Palm Spring visto alla Festa di Roma 2020), ma la materia della amnesia collettiva e generale applicata ad un film fanta-apocalittico risulta ancor più stimolante e inquietante, soprattutto perché qui nessuno ha voglia di scherzare e tutti cercano con affanno di riscoprire ogni volta i misteri di una giornata destinata a divenire un infinito domani. 

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