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Mean Streets

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Mean Streets

di emil
8 stelle

Cult!!

Charlie Cappa (H.Keitel) è un giovane che vuole farsi strada nella micro criminalità del suo quartiere, Little Italy. Ha una storia d’amore con Teresa (Amy Robinson) e deve badare al cugino di lei, Johnny Boy (R. De Niro), giovane ? scapestrato che ha contratto un pericoloso debito con lo strozzino Michal (R. Romanus).

 

Mean Streets è un film profondamente autobiografico, un inno al bel paese tanto amato dal regista. Un opera piena di rimandi alla tradizione italiana a cominciare dalla colonna sonora piena di brani lirici e di canzoni napoletane, per passare anche al cast in cui figurano un paio di attori italianissimi espatriati in America.

Il film è straordinario non tanto per quello che racconta, ma è il come lo racconta, che fa tutta la differenza del mondo.

L’affresco che compone Scorsese è quello di un quartiere nel senso più vero del termine, una comunità dove si conoscono un po’ tutti e dove si prova a difendere un po’ tutti spinti da un bizzarro senso di solidarietà ed appartenenza, anche verso chi non la merita.

Ecco, appartenenza, questo è il termine che più mi viene in mente vedendo il film, un tributo al proprio quartiere , chi di noi non lo farebbe avendone la possibilità? Pensare che oggi di Little Italy è rimasta una sola “street“ (il resto è stato inglobato dai cinesi ) mi mette davvero tanta tristezza.

 

E Così Scorsese mette in campo un umanità dalle diverse sfaccettature, figure allo stesso tempo comiche nella loro inettitudine e titaniche nella loro tragicità, individui con qualche residuo di umanità ma al contempo privi di scrupoli.

Molto forte è anche la religiosità, elemento che tornerà quasi sempre nei lavori futuri del regista , che si palesa attraverso il protagonista, uno ottimo Harvey Keitel, uomo convinto di stare adempiendo il proprio dovere davanti a Dio, cercando di aiutare tutti.

Ma il migliore è Robert De Niro agli albori di una carriera portentosa, nei panni del pazzoide Johnny Boy, davvero una prova che lascia il segno.

Da vedere assolutamente in lingua originale, per gustarsi un po’ di italiano masticato cosi e cosi dagli attori.

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