Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Primo grande film di Scorsese: credo sia un dato di fatto innegabile, anche per i suoi detrattori. Primo ritratto vivido e indimenticabile della Little Italy che tornerà tante volte nelle opere successive, ispirato da esperienze autobiografiche, che ci mostra con notevole realismo il ruolo della malavita nelle attività economiche di molti abitanti di questa zona di New York. Prima collaborazione con Robert De Niro, suo attore feticcio destinato a diventare una delle più grandi stelle di Hollywood, già eccellente nel ruolo del tormentato e "maledetto" Johnny Boy. Scorsese dimostra di avere un suo stile: la macchina da presa è implacabile nei suoi movimenti, perfettamente sincronizzati e mai gratuiti, e la colonna sonora è già di notevole complessità, quasi ai livelli di "Goodfellas", con alcune canzoni italiane fra cui Maruzzella e Scapricciatiello di Renato Carosone. È un quadro di vita molto pessimista, ma la dimensione tragica è inserita con bravura, soprattutto nella parte finale; tra le varie sequenze resta memorabile soprattutto la rissa nella sala da biliardo. Harvey Keitel era molto giovane, ma regge il film con grande naturalezza e spontaneità, e anche Amy Robinson da' una buona performance nel ruolo di Teresa (ma a differenza dei due colleghi, avrà una carriera deludente). Se non ci fosse stato "Mean streets" nella carriera di Scorsese non avremmo avuto capolavori del calibro di "Toro scatenato" e "Quei bravi ragazzi", e il film regge benissimo ancora al giorno d'oggi.
Voto 9/10
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