Regia di Martin Koolhoven vedi scheda film
C' è puzza di zolfo nel Far West ...
Una giovane viene perseguitata per tutto il Far West da un misterioso e luciferino predicatore ... Io non so se le intenzioni degli autori di questo torbido film fossero quelle di denunciare un certo fondamentalismo religioso ancora vivo oggi in certe frange della società oppure quelle di di ricordare le disgraziate condizioni delle donne ancora un secolo fa . So soltanto che questo per me è un film raggelante e senza speranza , che non ho proprio digerito ! Una storia angosciante e spietata , ambientata in un Far West in cui dominano solo violenza e vendetta , mentre la Legge è amministrata ad uso e consumo dei potenti o presunti tali . Ma è una storia troppo " esagerata " , con l' incredibile ed inarrestabile malvagità del religioso che non conosce ostacoli , ma che si sarebbe potuta fermare ( con la morte ! ) almeno tre o quattro volte nel film . E , assurdamente , ogni volta non è stato fatto ! La protagonista è una ragazza ribelle , in lotta con il sadico autoritarismo patriarcale e con la società dominata dagli uomini , in cerca di un' emancipazione che sarà raggiunta solo al prezzo dell' estremo sacrificio .
In questo non facile ruolo , si dimostra bravissima la giovane Dakota Fanning , in grado di trasmettere le sue emozioni pur senza parlare . Altrettanto bravo , ma non è una novità , risulta Guy Pearce , facilitato forse da un ruolo che definire detestabile è poco . E si sa che , in genere , i cattivi ( quando non scadono a macchietta ) risultano spesso i personaggi più semplici da interpretare . Bravi comprimari si dimostrano Carice Van Houten , William Houston e Kit Harrington . La cupa e fredda fotografia di Rogier Stoffers e l' ottima e coinvolgente colonna sonora di Tom Holkenborg completano l' incubo gotico che è questo film . Infatti l' atmosfera Western spesso sconfina nel Horror quando non nel Gore , con parecchie scene di truculente efferatezze in bella mostra , spesso veri e propri pugni nello stomaco per lo spettatore . L' olandese Martin Koolhoven dirige un film a tinte forti , ambizioso ma prolissamente eccessivo e poco verosimile nel suo complesso . Come ho già detto subito , io non ho digerito questo pastrocchiosa narrazione di inconcepibile e sulfureo integralismo e quindi , a scapito dei tanti aspetti positivi , gli do un sonoro 4 .
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