Regia di Steve Kampmann, William Porter vedi scheda film
Ci sono i ricordi esistenziali e ci sono quelli cinematografici. Questo piccolo, misconosciuto gioiello di lancinante malinconia li lega tutti i due. In originale s'intitola "Stealing Home", realizzato nel 1988, è rimasto negli scaffali delle VHS (nessun DVD o Blu-ray lo ha ancora oggi recuperato), e a suo tempo la Warner lo fece uscire, da noi, direttamente nel mercato dell'Home Video. Commentato dalla struggente colonna sonora di David Foster e da una compilation di canzoni che ci catapulta direttamente negli anni '50, la trama, dolceamara s'insinua tra le pieghe del cuore, narrandoci la storia di Billy Wyatt (Mark Harmon), un ex-giocatore di baseball con una carriera giunta al tramonto. A risvegliare la sua coscienza ci pensa una telefonata della madre che annuncia il suicidio di Katie Chandler. Chi è Katie? E' stata la prima ragazza di Billy, ai tempi dell'adolescenza, dolce e ribelle, è interpretata con rara intensità da Jodie Foster, qui al suo massimo splendore. I ricordi si risvegliano dolorosi e potenti, e Billy rivive con la memoria il suo passato di vent'anni prima, le sue irresponsabilità che lo hanno condotto ad una carriera non esaltante e ad un privato turbolento. Il New Jersey con le sue spiagge deserte che immalinconiscono gli stati d'animo fanno da sfondo a questo piccolo film amaro e commovente che prepotentemente riaffiora come un ricordo nelle fasi della vita. Adesso Billy è costretto a tirare le somme della sua esistenza, e prendersi, per la prima volta, con le ceneri di Katie in mano la sua prima vera responsabilità, riannodando, con un nodo in gola, i fili dei ricordi rivolgendo uno sguardo al futuro.
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