Regia di Franco Giraldi vedi scheda film
Innocente commediola su temi scontati e - soprattutto alla luce del 1968 in cui il film esce - francamente pure un bel po' banalizzati. La donna-ragazzina che sconfigge l'uomo maturo in astuzia è quasi un modo per esorcizzare il femminismo, per buttare sul comico un tema già ampiamente dibattuto e al centro dell'attenzione in quegli anni. Già di più colpisce il fattore sociale della questione: l'imbroglio ai danni del benestante da parte dei due 'figli di falliti' (così si autodefinisce Ivana, la ragazzina), che vogliono evitare una vita sotto le righe come quella dei genitori e decidono perciò di depredare chi sta meglio di loro usando proprio la loro furbizia, l'arma che è in grado di concedere loro una speranza di riscatto sociale. Comunque la si guardi, non è una commedia particolarmente originale, nè brillante; Tognazzi ha già interpretato fin troppe volte questo ruolo - già sei anni prima perdeva la testa per l'adolescente Spaak, con risultati patetici, ne La voglia matta di Salce, oppure un paio di anni in precedenza si pavoneggiava delle sue imprese di playboy nel Menage all'italiana di Indovina, e ancora adescava studentesse (come professore) in un episodio di Controsesso... già visto, già stravisto, ormai abusato. Ciò non toglie nulla alla sua sempre valida interpretazione. Il finale è sufficientemente farcito di 'colpi di scena' da far raggiungere la sufficienza ad un prodotto altrimenti piuttosto piatterello.
Un avvocato donnaiolo di mezza età corteggia una ragazzina appena maggiorenne; ad ogni rifiuto di lei, lui maggiormente insiste. Si presenta perfino ai genitori della ragazza e si propone di sposarla, ma lei, pur accettando il fidanzamento, non gli si concede. Anzi, un bel giorno decide di ricattarlo con delle false analisi che la dichiarano incinta: l'uomo cade in trappola.
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