Regia di Fielder Cook vedi scheda film
Un western insolito dove non c’è nemmeno una sparatoria, dove si vede una sola pistola e un solo cinturone, dove non ci sono inseguimnti a cavallo, duelli e rapine. Ma c’è una partita a poker. Una clamorosa partita a poker che avrà il piatto più alto mai toccato da quei signori che una volta all’anno si radunano per spillarsi quattrini su quattrini. Tutto viene scombussolato da una coppia in viaggio col piccolo figliolo. Lui è Henry Fonda, lei Joanne Woodward, il piccolo una delle faccie più belle per un bimbo nel West. Al tavolo c’è Jason Robards ed altri quattro signorotti locali pronti a spendere. La partita si complica e la tensione cresce, smorzata da qualche intrusione brillante, fino alla mano finale. Quasi una piece teatrale a scena fissa, se non fosse per qualche scena rosicata altrove, tipo in banca, nel saloon o a casa del medico che altri non è che Burgess Mereith il famoso Pinguin della celebre serie pop anni ’60 di “Batman”. La confezione del film è impeccabile, e lo dice uno che il poker né lo onosce né lo ha mai amato all’interno dei western, nonostante anche il duello sia un poker senza carte. In più Robards e Fonda giganteggiano nei loro caratteri.
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