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In guerra per amore

Regia di Pierfrancesco Diliberto vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su In guerra per amore

di Enrique
6 stelle

Cose da maaatti (cit. Cetto).

Ma cos’è questo frusto accanimento da benpensanti?

Il solito sprezzante moralismo pregiudiziale.

L’altezzoso atteggiamento di denigrazione verso la classe di “dirigenti” locali.

Un’associazione di galantuomini che si limitano a fare del bene: dispensare il pane quotidiano, dare il lavoro, protezione e fare giustizia. Meglio di così!

Per fortuna che ci pensano gli Americani a chiarire come stanno le cose.

Senza sparare sparano un colpo ristabiliscono l’ordine sociale; l’ordine naturale delle cose.

Ah, che cosa fantastica la Democrazia!

scena

In guerra per amore (2016): scena

 

In guerra per amore è un film mutevole.

Nasce come commedia romantica e spiritosa e, con questo spirito, si identifica perfettamente nel titolo.

Ma piano piano, fra il serio ed il faceto, la leggerezza cambia pelle (e l’amore per la bella Flora si dimostra poco più che un MacGuffin) ed il film diventa un dramma bellico in quel di Trinacria; inevitabilmente, ergo, un dramma socio-politico (con buona pace delle cartoline amene di NY e delle increspature sentimentali).

Per cui non viene più molto da sorridere, ma da riflettere. I nomi di fantasia prendono le sembianze di nomi e cognomi reali, di persone che è bene ricordare, ma non per le gesta eroiche. Nessuno viene risparmiato dalla lente simil-storiografica del regista-sceneggiatore, che lesina frecciatine e denunce, a tutti i livelli.

Così da “In guerra per amore” si arriva piuttosto a “L’amore per i nobili ideali traditi dalla guerra”.

E mai un ricongiungimento affettivo è stato più amaro.

Miriam Leone, Pierfrancesco Diliberto

In guerra per amore (2016): Miriam Leone, Pierfrancesco Diliberto

 

La cornice umoristica non inquadra sempre perfettamente il cuore del bozzetto - ma, da questo punto di vista, io vedo il bicchiere più mezzo pieno che mezzo vuoto – ed il citazionismo moderato tiene benino (ho apprezzato i riferimenti più o meno espliciti a Forrest Gump come, ad es., nell’uso ricorrente del vocativo “Lieutenant”). Poi, sì, lo sviluppo fuorviante della trama e la sproporzione fra velleità e mezzi rendono discutibile il risultato, ma, nel complesso, le intenzioni meritorie coprono le pecche e rendono il film degno di una chance.

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