Nel 1943, mentre il mondo è nel pieno della seconda guerra mondiale, Arturo vive la sua travagliata storia d'amore con Flora. I due si amano ma lei è la promessa sposa del figlio di un importante boss di New-York. Per poterla sposare, Arturo deve ottenere il sì del padre della sua amata che vive in un paesino siciliano. Arturo, che è un giovane squattrinato, ha un solo modo per raggiungere l'isola: arruolarsi nell'esercito americano che sta preparando lo sbarco in Sicilia.
L'apparente leggerezza che Pif mette nei suoi film è sempre piacevole. E poi quella fotografia è un incanto. Con una luce e dei colori che illuminano splendidamente le case, gli oggetti e i personaggi presi in primo piano... è un tuffo nel passato e nell'intimità delle famiglie e dei borghi dimenticati. Raccontato in scioltezza, con simpatia. 7
A differenza del primo film di Pif, qui si vede una mancanza di freschezza e il voler tenere "alto" l'argomento trattato porta la pellicola a essere pretenziosa. In più manca l'ironia che alleggeriva il primo film e la scrittura è debole. Il film però si risolleva con una notevole mezz'ora finale, che lo rende meno indigesto. Miriam Leone superflua
Diliberto ricostruisce con incredibile precisione il momento storico dello sbarco degli americani in Sicilia: l'operazione di In guerra per amore funziona alla grande e in modo sorprendente, Diliberto viene dalla televisione ma sa pensare per immagini. Miriam Leone si libera dell'immagine prefilmica e riesce in pieno a farsi corpo-cinema.
Il secondo film di Pif è un prodotto decisamente deludente se paragonato al suo predecessore, che nonostante una buona fattura estetica e storica si perde nel timbro decisamente sbagliato che lo accompagna per quasi tutto il tempo e in vari luoghi comuni.
Immigrato italiano a N.Y. parte volontario in guerra per chiedere la mano della sua amata al padre siciliano. In loco scoprirà più ombre che luci provocate dallo sbarco yankee garante di democrazia. Ritratto artefatto ed artificioso di un'Italia-presepe del tutto imbarazzante....sia dal lato love story, sia ancor di più come revisione storica.
Pif. Puff. Scoppia la bolla nella quale avevamo un po' tutti rinchiuso Pierfrancesco Diliberto al suo fortunato esordio: In guerra per amore è un atto secondo confuso e infelice, un ensemble mal ragionato di forzature e faciloneria diffusa, una continua pantomima elementare che gioca facile ma è uno di quei giochi a cui guardi con la tenerezza che si riserva… leggi tutto
Non serve negli anni '40 amare ed essere riamato per poter sposare una ragazza, se la di lei famiglia ha già deciso un matrimonio d'interesse. Arturo per poter impalmare la bella Flora deve correre da Brooklyn in Sicilia a chiedere la mano del suo vetusto padre. Ma siamo nel 1943 e in quel momento la Storia dell'Europa sta per cambiare proprio grazie a quanto si sta preparando in… leggi tutto
Il mio giudizio sul primo lavoro di Pif fu senz'altro positivo, pur con qualche debole riserva, ma nel complesso era un sì. Stavolta invece il mio consenso è pieno, la mia soddisfazione è completa. Credo che il giovane autore abbia fatto (e stia facendo) uno sforzo evidente per migliorarsi. Perchè poi qui ci sarebbe una parentesi da aprire. E' cosa risaputa che il… leggi tutto
Pif, Pierfrancesco Diliberto, è un bravo personaggio televisivo ma non solo, autore, attore, etc…spesso ha fatto cose carine che mi sono visto. Questo suo film è di qualche anno fa e mi era sempre scappato, è rintracciabile su Raiplay. Si narra di come lui, innamorato di una ragazza di origini siciliane (come lui) a New York, ma povero in canna, vada fino in Sicilia…
Dopo essere stato presentato come evento alla Festa del Cinema di Roma, E noi come stronzi rimanemmo a guardare è approdato come evento speciale nelle… segue
Il mio voto è la media tra un 3 per la trama e un 9 per la tematica sottostante. La trama è davvero imbarazzante, una storiella d'amore inverosimile e insulsa, che si trascina per tutto il film tra artifici telefonatissimi, mal pensati e peggio realizzati (tipo lo scambio di persona), scenette patetiche quando non irritanti, riciclate da gag di cabaret televisivo dove però…
Se non sei un regista di vaglia e per quanto il tuo cinema possa essere ispirato a quello di Ettore Scola (al quale è dedicato il film), è rischiosissimo affrontare un'opera seconda dopo il largo consenso di critica e pubblico ottenuto con La mafia uccide solo d'estate reclutando una miss Italia qualsiasi completamente incapace di recitare (Leone). È lei - la donna promessa…
Cose da maaatti (cit. Cetto).
Ma cos’è questo frusto accanimento da benpensanti?
Il solito sprezzante moralismo pregiudiziale.
L’altezzoso atteggiamento di denigrazione verso la classe di “dirigenti” locali.
Un’associazione di galantuomini che si limitano a fare del bene: dispensare il pane quotidiano, dare il lavoro, protezione e fare giustizia. Meglio…
Diliberto - Pif in questo film non convince del tutto, vuoi per una recitazione naif che non è mai stata il suo forte, vuoi per una ricerca del grottesco dove forse finisce per calcare troppo la mano. Ne risulta così un film da "vorrei ma non posso", un'occasione persa per riuscire a fondere umorismo ad una vera denuncia sociale. Peccato perchè il regista si avvale di validi…
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Commenti (10) vedi tutti
Commedia leggera dove non mancano momenti seri e pure di denuncia.
leggi la recensione completa di tobanisL'apparente leggerezza che Pif mette nei suoi film è sempre piacevole. E poi quella fotografia è un incanto. Con una luce e dei colori che illuminano splendidamente le case, gli oggetti e i personaggi presi in primo piano... è un tuffo nel passato e nell'intimità delle famiglie e dei borghi dimenticati. Raccontato in scioltezza, con simpatia. 7
commento di ShermanMcCoyCome mettere in burletta temi importanti e seri. Lo aveva già fatto col primo film ma qui si è superato.
commento di ndsA differenza del primo film di Pif, qui si vede una mancanza di freschezza e il voler tenere "alto" l'argomento trattato porta la pellicola a essere pretenziosa. In più manca l'ironia che alleggeriva il primo film e la scrittura è debole. Il film però si risolleva con una notevole mezz'ora finale, che lo rende meno indigesto. Miriam Leone superflua
commento di silviodifedeFilm "Commedia-Bellica" assai anomalo nel Suo incedere ma almeno si salvano gli Attori ma la Storia e' assai altalenante.voto.4.
commento di chribio1Diliberto ricostruisce con incredibile precisione il momento storico dello sbarco degli americani in Sicilia: l'operazione di In guerra per amore funziona alla grande e in modo sorprendente, Diliberto viene dalla televisione ma sa pensare per immagini. Miriam Leone si libera dell'immagine prefilmica e riesce in pieno a farsi corpo-cinema.
leggi la recensione completa di michiiFinalmente qualcuno che dice chiaramente come andarono le cose in sicilia nella 2°GM e come i nostri "fedeli alleati" liberarono l'isola. Bravo PIF!
commento di SladkiiUn film pieno di difetti ma che comunque ha un grande cuore.
leggi la recensione completa di bigoi75Il secondo film di Pif è un prodotto decisamente deludente se paragonato al suo predecessore, che nonostante una buona fattura estetica e storica si perde nel timbro decisamente sbagliato che lo accompagna per quasi tutto il tempo e in vari luoghi comuni.
leggi la recensione completa di SatanettoReDelCinemaImmigrato italiano a N.Y. parte volontario in guerra per chiedere la mano della sua amata al padre siciliano. In loco scoprirà più ombre che luci provocate dallo sbarco yankee garante di democrazia. Ritratto artefatto ed artificioso di un'Italia-presepe del tutto imbarazzante....sia dal lato love story, sia ancor di più come revisione storica.
leggi la recensione completa di alan smithee