Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film
Un commesso viaggiatore, sposato e con figli, conosce in treno una bella ragazza e la ritrova sul torpedone che la riporta alla fattoria paterna dopo due anni di assenza. Viene fuori che lei è incinta, e allora lui accetta di fingersi momentaneamente suo marito per evitare che i suoi genitori la caccino di casa. Commedia drammatica un po’ melensa, con scadimenti nel folklorico (la lunga sequenza dell’autista appena diventato padre) e con un’inverosimiglianza di fondo (prima ancora di fare verifiche in comune, bastava osservare che dei due presunti sposi solo uno aveva l’anello matrimoniale al dito). Conclusione inevitabilmente moralistica per un soggetto comunque piuttosto audace per l’epoca. La parte più interessante sono i primi e gli ultimi minuti, con la raffigurazione della periferia urbana come inferno dei borghesucci: una nota di cupo pessimismo che, se da una parte sembra assecondare la politica ruralista del regime, dall’altra può essere considerata una vaga anticipazione del cinema postbellico.
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