Regia di Cinzia Th. Torrini vedi scheda film
Serena, abbandonati gli studi di medicina non senza rimpianti, fa la tassista; Daniel, fotoreporter di guerra col vizio del gioco, ha la testa altrove e si fa sommergere dai debiti. Una sera i suoi creditori rapiscono la figlia di sei anni della coppia: comincia un'odissea disperata per recuperare la piccola.
Nel 1994 Cinzia Th Torrini compie quarant'anni (classe 1954), ma avendo cominciato giovanissima ha già una discreta carriera registica alle spalle e, conseguentemente, una buona credibilità che le consente di lavorare su commissione – per la televisione di Stato – e peraltro di farlo anche bene. L'aquila della notte, al netto di qualche inevitabile difetto (la tenuta della storia innanzitutto, che ogni tanto si arrotola su sé stessa), è una pellicola esteticamente gradevole, ben diretta e ben recitata, con una trama non particolarmente fantasiosa ma quantomeno abbastanza movimentata e quanto più conta sensata, logica e portata a termine in maniera verosimile. Da segnalare nel cast la presenza di svariati nomi degni di nota, a partire da quelli della coppia centrale di protagonisti, Elena Sofia Ricci e Stephane Freiss; ma si possono aggiungere anche quelli di Renato Scarpa, Luigi Diberti, Pierre Clementi, Jean Davy e Pino Ammendola. Sceneggiatura: Claude D'Anna e Laure Bonin, da un soggetto di Jean Duval; come si può facilmente intuire dai cognomi fin qui citati, stiamo parlando di una coproduzione italofrancese. Poco più di novanta minuti di durata. 5/10.
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