Regia di Mark Robson vedi scheda film
Dimenticato film sul pugilato con una meravigliosa maschera spavalda di Kirk Douglas. Diretto da Robson che qualche anno dopo dirigerà il più celebre e sempre in tema boxe Il colosso d'argilla, questo Champion trasporta lo spettatore nelle luci e nelle ombre di un mondo parallelo che al cinema ha sempre saputo donare grandi emozioni. Il sogno americano passa ancora una volta dal sangue e dal sudore, ok è sport ma solo all'apparenza infatti in una rivelatrice battuta di Midge capiamo il punto di vista del film:
- Il pugilato è come tutti gli altri mestieri solo che qui il sangue si vede...
Arrivismo, frustrazioni sociali, desolate periferie urbane, incomunicabilità, tutto si convoglia in raffiche di pugni scagliati con una rabbia che è tipica di chi alla fine non è altro che un classico loser. Ottime tutte le caratterizzazioni dominate chiaramente da quella di Douglas che fa da perno a tutti gli intrecci emotivi con gli altri personaggi, denotando una sicurezza nel suo egocentrismo autodistruttivo che non poteva non condurre alla fine. Tutto questo è avvolto in una fotografia b/n stupenda, in bilico fra il noir più buio e il cinema underground low budget, con alcune riprese sul ring e tutto il finale nello spogliatoio dove i volti appaiono e scompaiono nelle tenebre, che entrano di diritto nella storia della settima arte.
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