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Sciuscià

Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film

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La recensione su Sciuscià

di bradipo68
10 stelle

 Due piccoli lustratori di scarpe che non hanno più tempo di essere bambini.Una bellissima storia di amicizia quella di Pasquale e Giuseppe, diventati grandi troppo in fretta, per sopravvivere lustrano scarpe ai soldati americani e fanno piccoli traffici.In più hanno il sogno di possedere un cavallo bianco,vero e poprio elemento di fiaba che non ha nulla a che vedere con la realtà che vivono ogni giorno.La prima parte del film è girata per le strade brulicanti di gente,di vita,di varia umanità e soprattutto vediamo questi piccoli shoeshiners che per mettere insieme il pranzo con la cena devono ingegnarsi parecchio ricorrendo anche a mezzi poco leciti.La cinepresa di De Sica non  scruta un set precostituito,fa semplicemente vedere un Paese ferito che sta cercando di rialzarsi ,un po'come una finestra affacciata sulla realtà.Poi Pasquale e Giuseppe entrano in un gioco troppo più grande di loro e per loro si aprono le porte del riformatorio.E qui dovranno affrontare altre prove ben più tragiche.Il riformatorio è una sorta d bolgia dantesca spoglia,sovraffollata ma tra i ragazzi di varie età che loro malgrado sono costretti ad abitarla c'è sempre uno spirito di cameratismo che non viene mai meno,una sorta di codice d'onore non scritto comunque da rispettare.Per vari malintesi creati ad arte(dagli inquirenti che indagano) la loro amicizia viene incrinata fino all'esito tragico.Sciuscià viene unanimemente considerato una delle vette del neorealismo pur nella sua diversità rispetto all'opera di Rossellini(Roma città aperta,Paisà) o anche alle opere successsive di De Sica,Ladri di biciclette e Umberto D.Ma forse al neorealismo è da ascrivere solo la prima parte,quella girata per le strade,in totlae libertà.Dentro al riformatorio si avverte la "scrittura" del film,mentre prima quasi non si avvertiva la presenza di un copione a cui attenersi,nella seconda  si avverte decisamente a causa anche della spirale di avvenimenti orchestrati(la figura del bambino tisico,la proiezione di Charlot emigrante,la condanna detentiva, il tentativo di fuga dal riformatorio)  che culminano nella reiterazione della tragedia.De Sica non contrappone i piccoli ai grandi anche se il mondo degli adulti riserva per loro solo bruttissime sorprese.Sono semplicemente due mondi differenti non comunicanti tra di loro.Quello che stupisce di Sciuscìà è la sorprendente ricchezza di sfumature espressive,la direzione dei piccoli attori non professionisti che con il loro sgardo lettteralmente bucano lo schermo,colpisce una descrizione così poetica eppure amara di un infanzia che prima di essere negata è stata letteralmente distrutta.Questi bambini non hanno il tempo di essere piccoli,devono subito lottare per sopravvivere. E De Sica ce lo dice con poesia emozionando ....

Su Vittorio De Sica

a mio parere uno dei suoi capolavori con una prima parte decisamente neorealista e una seconda più elabolarata dal punto di vista della scrittura e della regia

Su Franco Interlenghi

l'unico che diventerà attore professionista

Su Rinaldo Smordoni

bravissimo

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