Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Si può essere indulgenti con il primo film neorealista di De Sica, in considerazione della fama internazionale raggiunta (la categoria di miglior film straniero fu in pratica inventata per premiarlo con l’Oscar) e anche dei tre capolavori successivi, però bisogna aggiungere che il suo impatto non è così rivoluzionario. Il simbolismo è insistito (il cavallo bianco), la rappresentazione dei personaggi è troppo patetica (più vicina al precedente I bambini ci guardano che al seguente Ladri di biciclette), ci sono cedimenti al melodramma (dei quattro film in questione, è l’unico con un finale tragico). Per ora i contenuti sono più innovativi della forma che li contiene.
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