Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Il primo film neorealista di De Sica non è il suo capolavoro, ma resta una pietra miliare del cinema italiano, che ha fatto piangere tante persone, adulte e non, e che fece conoscere De Sica in America, dove ottenne anche il premio Oscar come miglior film straniero. In realtà la parte propriamente neorealista è soltanto la prima, quella che pedina i ragazzini per le strade, contornate da edifici spesso ridotti dalla guerra a cumuli di macerie. Ed è sicuramente la parte più riuscita e coinvolgente. Il lungo segmento centrale, ambientato nel carcere minorile, risponde ai canoni del dramma carcerario, con l'aggiunta dell'elemento patetico dato dalla presenza dei ragazzini. Il finale, poi, sembra uscito dalla vena più surrealista dello sceneggiatore Zavattini, e vede la galoppata simbolica del cavallo bianco che se ne scappa via, mentre Pasquale resta a versare lacrime sul corpo esanime dell'amico. (24 marzo 2008)
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