Cinque minuti e mezzo, tre scene espunte dal montaggio finale di La commedia di Dio (1995), con protagonista il laconico, beffardo Joao De Deus.
Joao Cesar Monteiro, regista portoghese iconoclasta, surrealista e anarchico, dopo il successo - quantomeno di critica - di La commedia di Dio (Leone d'argento a Venezia), decise di cavalcare l'onda dando in pasto al pubblico tre cortometraggi ricavati dal girato non montato del film. Ecco così, accanto a Passeio com Johnny Guitar e O bestiario, questo Lettera amorosa: cinque minuti e mezzo, tre scene in tutto, con protagonista Joao De Deus, figura centrale di La commedia e interpretato dallo stesso regista-sceneggiatore. Qui Joao accoglie in casa una ragazzina, drena il latte da una vasca e infine osserva Lisbona dalla finestra all'alba, fumando una sigaretta (scena quest'ultima che apparenta Lettera con Passeio). Francamente nulla di imperdibile, oltrettutto senza dialoghi o quasi e senza alcun momento di particolare importanza rispetto alla trama del lungometraggio. Che d'altronde passava non di poco la durata di due ore: probabilmente questo trittico di corti rappresenta semplicemente qualche 'sbrodolatura' raccolta dall'autore in vena di ripescaggi, desideroso di salvare in qualche modo anche parte del materiale espunto dalla versione definitiva del film. 5/10.
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