Regia di Franco Rossi vedi scheda film
Si incontrano su un aereo diretto in Australia,e tra treni,altri velivoli,kilometri e guai,un prete e una prostituta si incrociano,si battibeccano,si attraggono,si resistono e probabilmente si innamorano: veicolo per una coppia comica che non entusiasmò le platee,e neanche la macchina da presa,per la verità,"L'altra metà del cielo" è una commediola che, se fosse stata scritta negli anni Cinquanta in USA per Doris Day,Marilyn Monroe o un'altra bionda a proprio agio con i ruoli brillanti,avrebbe anche potuto funzionare:ma Franco Rossi si rivela regista abbastanza impersonale,poco capace di imprimere verve, a una sceneggiatura già abbastanza modesta,al di là degli scenari esotici e in grado di incuriosire semmai gli spettatori. Quello che poi, in particolare, sgonfia le gomme all'operazione, è appunto la scarsa alchimia, la "chemistry" come la chiamano gli americani, tra le due star.Tra Adriano e Monica stavolta la spunta,a sorpresa,lui:la Vitti è troppo berciante e caricaturale, in un ruolo in cui ci mette solo mestiere,mentre,vestito da prete ingenuo (ci mette quasi tutto il film a capire che fa nella vita la bella bionda) e onesto, Celentano indugia in un numero assai minore di istrionismi a lui molto cari. Di poco sapore e alla lunga vagamente uggioso,il filmetto si chiude con lei in viaggio di fortuna e lui su un aereo di piccolo cabotaggio,verso la stessa meta,come a dire:hai voglia a scappare, quando la sorte è disegnata...
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