Regia di Sharon Maguire vedi scheda film
Terzo episodio di una serie in fase discendente ...
Decisamente poco convincente , questo terzo capitolo delle vicissitudini amorose e lavorative della single autodepressa Bridget Jones . Innanzitutto gli anni passano anche per Renee Zellweger , che ha perso la piacevole e pacioccosa paffutezza rubizza che rendeva ancora più simpatica la protagonista . Poi c' è la scomparsa del personaggio di Hugh Grant che , per quanto antipatico e canagliesco , era fondamentale per le indecise traversie amorose di Bridget . Qui viene in qualche modo sostituito da Patrick Dempsey , che però ha un ruolo parecchio differente ( bello , buono e generoso ) , in pratica antitetico a quello di Hugh Grant . Rimane invece il personaggio di Colin Firth, sempre educato , trattenuto ed apparentemente incapace di entusiasmi , ma che ( forse proprio per questo ) sembra l' unico capace di garantire la sicurezza coniugale a cui molte donne ambiscono . Purtroppo le situazioni divertenti sono davvero poche , si sorride qua e là , ma la mia impressione è che il personaggio di Bridget Jones sia stato spremuto fino all' osso e non sia più in grado di fornire spunti di successo , anche se il finale pare lasciare aperto uno spiraglio per un quarto episodio di cui io non sentirei proprio la necessità ... Diciamo che per me vale un mediocre 5 ...
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