Regia di Domenico Gambino vedi scheda film
Una ragazza partenopea salva dall’annegamento un soldato americano; potrebbe nascere un amore, ma lui deve partire per il Sudamerica e, in seguito, scoprirà anche che il padre dell’amata è in realtà l’assassino di suo zio.
Ci si potrebbe aspettare qualcosa di più da un regista esperto come Domenico Gambino, classe 1891 e attivo fin dagli anni Dieci sia davanti che dietro la macchina da presa; eppure questo Torna… a Napoli, sottotitolo emblematico: Simme ‘e Napule, paisà, delude da più punti di vista. Sia per la scarsa originalità della trama (la sceneggiatura reca le firme del regista, di Carmine Bologna e di Cesare Vico Lodovici) che per la narrazione incolore, che si appiglia alla ‘napoletanità’ dell’ambientazione in maniera abbastanza pretestuosa, peraltro senza neppure dedicare più di tanto spazio alla musica (eppure il sottotitolo sembrava parlare chiaro). Il lieto fine viene poi raggiunto in modo ben poco convincente, lasciando anzi l’idea che un finale differente sarebbe stato perfino auspicabile. Ma il vero motivo per il quale ancora oggi qualcuno si ricorda di questa scialba pellicola è la presenza, peraltro in un ruolo di primaria importanza, del giovane Nino Manfredi, al debutto sullo schermo. Chiaramente il suo passaggio non lascia grandi tracce, dato il contesto; ma la sua presenza sulla scena appare già vivace. Altri nomi di rilievo tra gli interpreti: Paola Barbara, Vittorio Duse, Carletto Sposito, Carlo Lombardi, Maria D’Ayala, Silvana Jachino e Renato Terra. Per Gambino si tratta della penultima direzione; cinque anni più tardi firmerà la sua ultima regia con La Luciana (1954). 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta