Regia di Tara Pirnia vedi scheda film
Dopo avere ammirato su Sky il documentario su Cristiano Ronaldo della collana Buffa racconta, eccone l’ideale complemento. Se il primo, infatti, esauriva l’approfondimento pre-successo planetario, indagando tra le pieghe dell’infanzia e degli esordi, questo si occupa della fenomenologia del campione ai tempi del glamour, della fama universale, dei Palloni d’oro e dell’impegno umanitario. Sbrigato in fretta il capitolo ante-Manchester, la mestierante del documentario tv Pirnia toglie di mezzo ogni protagonismo registico posticcio dimostrando di avere compreso una lezione semplice, sfuggita al collega Álex de la Iglesia in occasione del suo Messi: il cinema, di fronte a eventi sportivi impossibili da ricreare, per non fare brutta figura è obbligato a fare un passo indietro per limitarsi a osservare, stupito, ciò che accade. Piaccia o non piaccia, a differenza di quanto accaduto con altri sport, nel restituire il gesto tecnico calcistico la settima arte ha (quasi) sempre fallito: meglio, allora, adottare un approccio giornalistico frontale e ricostruire, con dispositivi dichiaratamente televisivi, la biografia sportiva di un talento la cui importanza planetaria può essere compresa con un semplice sillogismo: se il mondo è ai piedi del calcio (lo sport più popolare in 97 paesi) e il calcio è ai piedi di Ronaldo (Pallone d’oro in carica), allora Cristiano Ronaldo, oggi, ha il mondo ai suoi piedi. Avvertenza: astenersi analfabeti calcistici.
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