Regia di Sergio Rubini vedi scheda film
In un attico pieno di magagne al centro di Roma vivono Vanni (Rubini) e Linda (Ragonese), lui scrittore dalla penna inaridita, lei ghostwriter che aspira alla propria autonomia. Nel bel mezzo dei preparativi per un'uscita con amici, piomba a casa loro un'amica (Calzone) sconvolta dalla scoperta del tradimento del marito, un celebre cardiochirurgo (Bentivoglio). Poco più tardi arriva anche lui e la serata si trasforma in una carneficina durante la quale ciascuno disseppellisce le asce di guerra per scaraventare sugli altri rancori sopiti, patologie di coppia e frustrazioni mai digerite, in un gioco al massacro di tutti contro tutti. Al suo dodicesimo film, Rubini gira un Carnage all'amatriciana di chiaro impianto teatrale, a tratti assai divertente (con Bentivoglio che, se possibile, si supera nella parte del medico trucido che a ogni frase tira fuori una battuta comica) ma derivativo (Ferie d'Agosto, Cena tra amici), zeppo di stereotipi (la destra, la sinistra…), elementi superflui (il pesce dell'acquario che osserva la serata con la voce di Antonio Albanese), clamorosi difetti di casting (Maria Pia Calzone, adeguata nella serie televisiva Gomorra, qui è improponibile nel confronto con gli altri del quartetto protagonista né il gli etti di botulino non aiutano la già precaria articolazione mimica) e il finale pacificatorio che è esattamente quello che ti aspetti.
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