Regia di J. Lee Thompson vedi scheda film
C'era una volta nelle arcaiche montagne nere del Dakota un simbolo di forza naturale, un mito, il Bisonte Bianco. Esso insieme ai suoi fratelli era abituato ad una vita errante, selvaggia, primitiva, all'insegna del rispetto dell'ambiente circostante di tutto il creato. Il Bisonte Bianco uccide solo per difesa, il Bisonte Bianco non strazia la natura. Poi un giorno su questa terra arrivò un primate diverso da tutti gli altri. Molto intelligente, molto scaltro. Perfettamente bipede e capace di utilizzare utensili sempre più elaborati e complessi, tutto questo portò una grande minaccia per il mondo, un virus dall'enesorabile energia distruttiva...
Nel 1874 l'ex pistolero Wild Bill Hickok era diretto dal destino a Cheyenne per organizzarsi un po' prima di cercar fortuna nelle "montagne d'oro" del nord Dakota. Sapeva che non poteva più ignorare. Era un incubo ricorrente che stava divorando il cervello.. Il Bisonte continuava a caricarlo e vuoleva la sua pelle.. L'ultimo Bisonte Bianco fu abbattuto da "Piede di Cane" lo scorso mese ad un inferno e mezzo da lì sul Simmaron. Perchè prendersela tanto? No, deve farlo o diverrà pazzo, deve contrastarlo e sconfiggerlo in duello o sarà la fine..
In coincidenza con i fatti raccontati nelle terre dei Sioux, il capo tribù "Verme" piangeva la scomparsa della figlia uccisa dall'ultimo Bisonte Bianco. Ella aveva raggiunto le stelle e lui doveva cercare il maschio sacro... ma finché non l'avrà avvolta nel suo mantello bianco e mondato il suo spirito dal suo dolore, Raggio di Luna si torturerà in eterno nel mondo degli astri. C'era una volta nelle montagne del Dakota l'uomo dalla pelle rossa, un mito lontano, esso insieme ai suoi fratelli era abituato ad una vita errante seguendo la selvaggina. Viveva libero pregando gli Dei e cacciando. Poi un giorno sulla loro terra sbarcò l'uomo pallido. L'uomo pallido non aveva onore. Possedeva armi distruttive, non si poteva fermare la sua furia. È un virus che porterà morte ovunque.
Il fato era dettato dagli Dei che nessuno conosce. I protagonisti dovevano incontrarsi.. tutto faceva parte dei grandi disegni schematici universali eterni. Non c'era giustizia in tutta questa storia, non c'era redenzione. In quanto le parole stesse erano fuori dalla capacità cognitive dei tre, anzi dei quattro. Di ogni essere vivente non eterno che è stato creato dal cosmo. Esso non poteva capire in quanto non aveva il tempo necessario per farlo. La vita terrena era, è troppo limitata per comprendere tutto...Sfida a white Buffalo di J. Lee Thompson è un western crepuscolare che scuote i sensi. Un film d'avventura semplice ma elegante che piace sempre ai cinefili appassionati perchè la sua visione assume spesso quello stato romantico melvilliano che non si può ignorare. Perchè è un film in cui ci si sofferma a meditare su i grandi dilemmi.. Un western che ha saputo reinventarsi dal monotono clichè del nobile genere. È così che veniamo trasportati, anche dalle belle riprese degli esterni naturalistici, sempre più al traguardo emozionale... E chissà mai se qualcuno di voi avrà mai risolto il grande mistero.. Io no.
6/10
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