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Tiramisù

Regia di Fabio De Luigi vedi scheda film

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La recensione su Tiramisù

di mm40
4 stelle

Antonio è un informatore farmaceutico dalla vita noiosa, in primis per sè stesso; oltrettutto si è messo in testa che sua moglie Aurora possa averne abbastanza di lui, cosa che gli complica ulteriormente l'esistenza. Un giorno però dimentica un tiramisù fatto da Aurora nello studio di un medico bizzarro e curioso, che sarà capace di sconvolgere la vita di Antonio.

 

Pippo Franco non recitava per il cinema da oltre trent'anni, precisamente da Il tifoso, l'arbitro e il calciatore (Pier Francesco Pingitore, 1984), dopodichè la sua carriera si era rivolta quasi esclusivamente ai progetti teatrali e televisivi del Bagaglino, cioè della compagnia dello stesso Pingitore. Ritorna in un ruolo laterale, ma fondamentale per la trama di questo Tiramisù, l'esordio dietro la macchina da presa di un comico dotato e forse finora sottoutilizzato sul grande schermo, quale è Fabio De Luigi (in sostanza lo stesso destino occorso a Pippo Franco); ma Tiramisù - e qui cominciano le dolenti note - si rivela molto presto, se non un flop, un'operina dall'appeal realmente modesto. Evidentemente più intelligente di un cinepanettone, ma non molto più ambiziosa. E dire che De Luigi si era rivolto a Gennaro Nunziante (coautore dei clamorosi successi cinematografici di Checco Zalone) per stendere la sceneggiatura e, considerando la maniera accorta in cui negli ultimi anni aveva centellinato le presenze sul grande e sul piccolo schermo, un film a firma De Luigi con lui stesso come protagonista si preannunciava come un vero e proprio evento. Ma qui si parla in realtà di una commediola dai ritmi blandi, con personaggi ben poco approfonditi e uno svolgimento privo di grandi emozioni, basato su una salva di gag di scarsa incisività e chiaramente indirizzato verso un lieto fine accomodante e poco significativo. Vittoria Puccini, attrice di livello non eccelso, è scelta come coprotagonista; in altri ruoli compaiono Bebo Storti, Angelo Duro, Bob Messini, Orso Maria Guerrini, Nicola Pistoia e Alberto Farina. Sarebbe stato lecito attendersi di più, ma una seconda chance a De Luigi va senz'altro accordata. 4/10.

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