Regia di James Ponsoldt vedi scheda film
Debole. Debole debole. Debolissimo.
Tutto è debole: il soggetto, la sceneggiatura, la regia, le interpretazioni. La pellicola può essere annoverata tra le distopiche, anche se descrive, purtroppo, una realtà che potrebbe essere molto vicina nel tempo. La storiella è esile, scontata, risaputa e prevedibile. Dopo cinque minuti si sa già come andrà a finire: la protagonista all'inizio si trova in difficoltà, entra in una comunità nella quale è l'ultima ruota del carro, mostra capacità eccezionali e quindi arriva al vertice, c'è l'infatuazione per la nuova realtà, la presa di coscienza causata da un evento tragico, e poi la ribellione con il finale a tarallucci e vino. Emma Watson è carina e bravina, ma calcolando che le riprese del film sono iniziate nel 2015, quando lei aveva compiuto 25 anni, è sorprendente notare che dimostra invece 14 anni e che è alta tanto quanto la bocca di Tom Hanks, che non è certo uno spilungone, ergo la cosa fa di lei una protagonista poco credibile. Tom Hanks, per una volta the villain, si limita al minimo sindacale, "insacca i nédar" come si dice nelle mie lande desolate e se ne torna a casa. Le altre interpretazioni sono trascurabili.
Quando appaiono i titoli di coda (originali ma poco user-friendly) la sensazione che resta è insoddisfazione e vuoto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta