Regia di James Ponsoldt vedi scheda film
Il film ci fa vedere un prossimo futuro, e in questo non è male, peccato che come film dopo una mezz'ora vada sempre più alla deriva.
Certi film iniziano e poi hanno un crescendo, questo da un certo punto, ahimè, ha un diminuendo. La bella e brava Emma Watson ha un colloquio e poi riesce ad entrare nella mitica The Circle, una sorta su super Google, in questo film ambientato in un prossimo futuro. Là è ovviamente tutto figo, i dipendenti sono pagati bene, hanno un sacco di benefit, assistenza sanitaria, campus interni, corsi gratuiti di ogni tipo…il tutto inizia a diventare inquietante quando qualche superiore le fa notare quello che lei non fa: non si ferma nei weekend (facoltativi ma di fatto obbligatori), non fa attività assieme agli altri dipendenti, non condivide tutto quanto pensa e fa (e si intende quasi tutto), insomma non fa parte di quella che a tutti gli effetti appare sempre più una setta, più che un’azienda. Da là, il film poi va un po’ in vacca, mette in mezzo di tutto, i dialoghi si fanno sempre più errati, i comportamenti della protagonista sempre meno plausibili (quanto di colpo diventa una specie di boss o meglio di guru aziendale), la storia vira verso boh, non lo sa neanche lei, con il finale frettoloso e raffazzonato, decisamente insoddisfacente. C’è pure Tom Hanks, in un ruolo alimentare e di routine, la Emma è bravetta ma in definitiva io sono per un 5. Si salva il tentativo, a volte riuscito, da parte del film, di denunciare un “ma dove andremo a finire” che pare anche probabile, se vogliamo, anche se nel film, incredibilmente, nessuno si pone il problema di chi controlla i controllori. Tratto da un libro di fantascienza, non ha per nulla soddisfatto la critica e in definitiva neanche il pubblico anche se l’opera, dati anche i costi ridottissimi (bravi), è andata benino al botteghino. Perdibile se non fosse per la parte tecnologica, che è interessante.
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