Regia di James Ponsoldt vedi scheda film
Secondo me qualsiasi persona, pur geek ante litteram come il sottoscritto (smanetto sui computer dall'età di 8 anni, seconda metà anni '80), non può 'godere' né 'capire' appieno il film se non fa già parte della generazione dei bimbominkia, della quale ha fatto parte anche Emma Watson, del resto (direi che più o meno la seconda parte della sua generazione, tardi millennials, costituisce la prima ondata). Per chi si fosse perso cito dal Treccani, per quanto anch'esso sia parziale e parzialmente carente (ad es., si narra che: La parola bimbominkia è stata inventata prima del 2006, a inventarla fu un gamer noto come El Bandido Lord Phobos e il primo bimbominkia della storia è un altro gamer, noto come Braindamage - da: http://www.pizzi-chi.it/chi-ha-inventato-la-parola-bimbominkia-una-scoperta-sensazionale):
bimbominkia s. m. (spreg.) Nel gergo della Rete, giovane utente dei siti di relazione sociale che si caratterizza, spesso in un quadro di precaria competenza linguistica e scarso spessore culturale, per un uso marcato di elementi tipici della scrittura enfatica, espressiva e ludica (grafie simboliche e contratte, emoticon, ecc.). ? Il neologismo è di sicuro impatto: «bimbominkia». L'effetto è garantito, sarà la k a catturare o il sostantivo infantile abbinato alla parolaccia, ma la parola è difficile da dimenticare. Anche perché, a dispetto dell'apparente leggerezza, l'invenzione linguistica accende i riflettori sul più violento scontro generazionale registrato nel social network fra ragazzini e adulti, questi ultimi indignati per l'invasione degli under 20 su Twitter, fino a ieri riservato a un pubblico pensante. (Panorama, 7 marzo 2012) • Il bimbominkia è un bestia tipica dell’italiano pazzesco, di una particolare fauna digitale caratterizzata da ignoranza e stupore. È un ragazzo o una ragazza, o un adulto che fa il ragazzino, che si esprime e si comporta in maniera estrema, esagerata. (Luca Mastrantonio, Corriere della sera.it, 21 luglio 2014, blog Criticalmastra) • [Beppe Grillo] ripesca dal repertorio del peggior passato anche la figura del dittatore cileno Augusto Pinochet. "Meglio Pinochet di questi sepolcri imbiancati e bimbominkia assortiti. Chi sa parli, chi può denunci. O dovremo fare un appello a Riina per sapere la verità?", si legge nel post pubblicato stamattina. (Repubblica.it, 3 agosto 2014, Politica). Composto dal s. m. bimbo e dal s. m. minchia, con sostituzione connotativa, in senso spreg., del grafema c con il grafema k.
Zingarelli 2014 data al 2007 la prima attestazione della parola nell'italiano scritto.
Aggiungo da Wikipedia:
Secondo un'accezione negativa del gergo di internet, il bimbominkia (a volte riportato con la grafia bimbominchia) è un utente, spesso adolescente, di scarsa cultura e proprietà linguistiche. Si esprime con un linguaggio basato su errori sintattici e grammaticali, colmo di anglicismi spiccioli, frasi abbreviate da acronimi e decorate da emoticon e altri simboli virtuali. Si è inoltre soliti identificare come bimbominkia una persona dal carattere autoreferenziale, eccessivamente attaccata alla tecnologia e abituata a pubblicare numerosi selfie sulle reti sociali. Altra caratteristica con cui si distingue è il suo modo di vestire, che si ispira ai musicisti emo e ai cantanti pop californiani.
In inglese per certi versi rende ancor meglio, quindi da Urban Dictionary:
An italian disparaging term to define a kid, a teenager, or even a younger brat, who's behaving and talking like a lamer, a looser, a sucker, a wanker, and a noob (especially when used in MMPOG such as WoW). He/she (or IT?) is a poser,a wanna be. IT usually writes ill-formed, ungrammatical sentences with lots of abbreviations and exaggerated emoticons. Often associated with emos.
Solo un bimbominkia che vive autisticamente e ignorantemente di 'social' (ma che, notare, nulla realmente sa di computer né usa internet come una persona raziocinante. Egli è un pigro ritardato mentale che non usa mamma Google - dato che siamo in tema - per compiere ricerche, ma gli pesa talmente il culo, anzi il polpastrello, che preferisce chiedere informazioni al 'guru' del momento che gestisce il canale YouTube - o altro - più seguito. Guru che costituisce un esempio da seguire, una figura da emulare, una divinità da adorare, il partito politico e insieme la squadra da difendere aprioristicamente e per cui tifare, il personaggio al quale leccare il culo, e così via) può seguire la Watson nel suo assolutamente non credibile né verosimile percorso (ma attenzione, credibilissimo per un bimbominkia, che tranquillamente può identificarsi con Emma).
Solo un bimbominkia potrebbe uscirsene con la proposta 'politica' della quale si fa portatrice la cara Emma. Solo un bimbominkia dalla debole mente può autolobotomizzarsi praticamente senza alcun motivo e presupposto come accade alla nostra protagonista. Solo un bimbominkia può ritenere originali ed illuminanti le banali, qualunquiste ma soprattutto elementari - e parzialmente fuori tempo: la riflessione seria su questi temi, niente affatto pregiudizialmente critica e avversa, è su tutt'altro livello di complessità, certo non alla portata del bimbominkia - riflessioni e critiche contenute nel film - a confronto Wargames, The Net, persino SYNAPSE erano dei capolavori di sottigliezza argomentativa.
Forse solo un bimbominkia può valutare positivamente l'ultima fatica del regista mio coetaneo, massacrata/o pure negli States dopo essere stato osannato per The Spectacular Now e ancor più per The End of the Tour (meno per le due opere precedenti). Se avesse preso la via grottesca alla Live! (intendo questo: //www.filmtv.it/film/39913/live-ascolti-record-al-primo-colpo) magari avrebbe potuto salvarsi... Efficace comunque l'idea di fondere insieme le realtà - anche materiali, fisiche, architettotiche, oltre che sociali: il campus e l'ambiente di lavoro, che peraltro in Italia ci possiamo solo sognare - delle FAANG (Google, Apple, Amazon e Facebook tra quelle più facilmente riconoscibili). E tutto sommato godibile anche l'ironia della sorte sul finale. Anzi, il pre-finale. Perché solo un vero autentico bimbominkia può considerare positivamente il vero finale del film e magari emozionarsi pure, di fronte a una massa di altri bimbiminkia lobotomizzati che si alzano con lo smartphone in mano e seguono religiosamente l'ennesimo guru bimbominkiesco verso il futuro, che pare ancor peggiore di quello che The Circle avrebbe voluto creare.
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