Regia di James Ponsoldt vedi scheda film
Il quinto film di James Ponsoldt, basato sull'omonimo romanzo di Dave Eggers sfrutta un'idea buona ma dal potenziale obsoleto, non tanto perché il soggetto è stato già sfruttato sotto altre forme ma per come racconta la storia: sembra di guardare qualcosa di già visto, senza personalità, scopiazzata a destra e a manca a partire dal personaggio interpretato da Tom Hanks, plasmato sulle sembianze di Steve Jobs: jeans, scarpe da ginnastica e maglioncino nero, barba e occhiali, sono troppi elementi per definirli casuali o semplici coincidenze; anche la sua azienda, per prodotti utilizzati ricorda molto quella con il marchio con la mela morsicata, solo che qui la ramificazione e l'invadenza dell'azienda è ancora più radicata, in modo piuttosto eccessivo e se sono i dettagli a fare la differenza, qui sono proprio i dettagli a rendere il film senza spessore. Anche la recitazione di Emma Watson, perfettamente in parte, è quasi disturbante, troppo brava per un contenuto così scarno. Insomma, se le premesse sembravano esserci tutte, corrisposte dalla prima parte del film e che invece sfumano man mano che la trama si sviluppa, fino al finale non riconoscibile come tale in quanto non sembra voler dare una spiegazione al fenomeno ma piuttosto gettare le basi per per una trasformazione però poi non esplicata ma rappresentata con un fotogramma finale che però non racchiude neanche minimamente il potenziale di un possibile sviluppo.
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