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The Circle

Regia di James Ponsoldt vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Circle

di Infinity94
5 stelle

Peccato perché l'idea non era male. Tratto da un romanzo in cui si evince,soprattutto nell'attuale generazione, il mondo super-tecnologico in cui viviamo, dove ognuno di noi può crearsi un'identità virtuale, che forse vale anche di più di quella reale, e che soprattutto può collegarsi con ogni abitate del resto del globo. voto: 5

Tratto da un romanzo di Dave Eggers, The Circle rappresenta l'odierna generazione dei social network, tutti riuniti in un solo complesso, un circolo di persone, un mondo a sè che controlla virtualmente e realmente le vite delle persone. Come già detto nel commento, le premesse erano buone per fare vedere i pro e i contro della tecnologia, dei social, e di come sfruttare al meglio il mondo Internet come mezzo di comunicazione e di informazione. All'inizio parte bene dove May Holland(Emma Watson) che pratica kayak e fa un lavoro modesto in un call-center, riceve una telefonata dalla sua amica(Karen Gillian) che le propone un importante colloquio per una delle aziende più importanti al mondo nel settore delle telecomunicazioni(The Circle appunto). Dopo aver superato benissimo il colloquio, ne entra a far parte come impiegata, e la sua carriera si evolve velocemente, e la sua amica che era una delle cime più importanti dell'azienda tende a scomparire dietro la sua personalità. Amy rimpiazza il social Tru You messo in piedi dal capo dell'azienda Bailey(Tom Hanks, non si capisce per quale assurdo motivo abbia fatto parte del film,uno come lui, mia per mia modesta opinione), inventandosi una nuova piattaforma in grado di permettere ad ogni essere umano del globo di avere un account online The Circle, che permette così di far trovare subito ogni persona che ci interessa, da onesti cittadini innocenti a deliquenti di alto grado. Non solo attraverso ognuno il proprio account può votare online, si possono fare statistiche in poco tempo, testando ed analizzando la vita di ogni persona sulla Terra. Amy ha anche dei genitori come suo padre(Bill Paxton), affetto da Sla e sua madre( Glenne Headly), che lo aiuta premuratamente nelle sue cure. The Circle si impadronisce totalmente della vita di Amy, la quale si dimostra spigliata ed intraprendente, anche se non sembra dato il faccino carino della Watson, bombardata da continue inquadrature, a volte anche senza senso, tipo spot pubblicitario di un profumo, nel cercare di mostrare la sua espressività di attrice, che ancora non è uscita fuori da Hogwarts, e chissà forse attraverso un incantesimo uscirà fuori, ai posteri. Su Amy l'azienda gli pone una telecamerina sul suo petto che gli permette di essere sempre online e di far vedere cosa fa nella sua giornata ideale, anche un braccialetto, come anche i suoi genitori, coperti da assicurazione sanitaria grazie all'azienda, che gli ha permesso di migliorare la salute di suo padre. Ma la privacy? Che fine ha fatto? Amy ha anche un amico di nome Mercer(Ellar Coltrane), che usa i social quanto basta, forse anche innamorato di Amy, dato che la va a trovare sempre a casa, ma da quando è entrata nell'azienda sembra non uscirne più, dimenticando le relazioni sociali e forse anche i sentimenti. "La tecnologia abbrevia i tempi, ma annulla i sentimenti" diceva un saggio. La vita di Mercer viene messa in pericolo quando lei spinta dalla folla cerca attraverso la piattaforma online sulla quale tutti sono registrati di riallacciare sempre online la loro amicizia ma qualcosa va storto. Amy conosce nell'azienda anche Kalden(John Boyega), il quale la avverte del grande rischio in cui si è messa:finalemente arriva la suspense, il thriller, come scritto nella locandina, ma così come è iniziato, così è finito. Qual'è la morale? Il finale poi, abbastanza discutibile ed inspiegabile come le espressioni carine della Watson. Spero il romanzo sia molto meglio del film. Poteva essere sviluppato meglio decisamente dopo un buon inizio, si svolge lentamente, non è nè carne nè pesce, sembra migliorare, ma niente, finisce male, anzi anche peggio di come si era sviluppato. Peccato.   

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